Passo in avanti dell’Ai Act. Cosa cambierà per ChatGpt e tutta l’intelligenza artificiale generativa?
Parla Giuseppe Vaciago, partner di 42 Law Firm. Le novità sono nuovi divieti sui sistemi biometrici. Chiesta pià trasparenza per i sistemi come ChatGpt.
di Luca Tremolada
I punti chiave
2' di lettura
Un passo in avanti per l’Ai Act, la normativa che intende regolamentare l’intelligenza artificiale in Europa. Le principali commissioni parlamentari del Parlamento europeo hanno ieri dato il via libera alla legge n aprendo la strada all'adozione in plenaria a metà giugno. Sono due anni che si discute di questa normativa che avrà una portata non inferiore al Gdpr sulla privacy e sui dati personali.
Cosa cambia?
Come ci ha spiegato Giuseppe Vaciago, partner di 42 Law Firm è possibile fare un primissimo bilancio su una normativa.Entrando nel merito, «la grande novità - spiega l’avvocato - è stata sicuramente l'inclusione di una serie divieti sugli usi intrusivi e discriminatori dei sistemi di IA connessi alla biometria, mentre per i modelli di AI generativi, come chatGPT o Bard, sono stati richiesti ulteriori requisiti di trasparenza, tra cui l'obbligo di dichiarare che il contenuto è stato generato dall'intelligenza artificiale e la necessaria creazione di un modello per impedire che generi contenuto illegale. Da ultimo verrà richiesto ai sistemi di pubblicare riepiloghi di dati protetti da copyright utilizzati per la formazione».
Più trasparenza per ChatGpt è un freno all’innovazione?
«In definitiva - commenta - non sembra che si sia deciso di porre un freno allo sviluppo di AI generativa, ma di regolamentarla in ottica di maggiore trasparenza. Una decisione che sembra in linea con il recente provvedimento dell'Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali. Il vero tema, dal mio punto di vista, è la regolamentazione della base di dati con cui si sono “istruite” e si stanno “istruendo” le intelligenze artificiali generative: sono compliant dal punto di vista privacy? Sono dati che possono essere inesatti? Questi sono i veri temi che dovranno essere affrontati una volta entrata in vigore la normativa»,
La prossime tappe per l’approvazione definitiva
Giovedì scorso, le commissioni parlamentari per le Libertà civili e il Mercato interno hanno adottato congiuntamente il testo a larga maggioranza.Il passo successivo è l'adozione in plenaria, con il 14 giugno fissato come data provvisoria. Dopo che gli eurodeputati avranno formalizzato la loro posizione, la proposta entrerà nell'ultima fase del processo legislativo, dando il via ai negoziati con il Consiglio e la Commissione dell'UE, i cosiddetti triloghi.“Siamo sul punto di costruire una vera e propria legislazione di riferimento per il panorama digitale, non solo per l'Europa ma anche per il mondo intero”, ha dichiarato prima del voto ai colleghi parlamentari l'eurodeputato Brando Benifei (capo delegazione del Partito democratico al al Parlamento europeo, del gruppo S&D), uno dei correlatori del dossier.
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