Pasta Armando compie 10 anni e dà il nome (e il grano) a una birra artigianale
Il pastificio irpino registra ottimi risultati nei primi 5 mesi dell’anno (l’export balza del 70%) e inizia la collaborazione con un birrificio artigianale
di Manuela Soressi
2' di lettura
Compie 10 anni Pasta Armando, il progetto di filiera creato da De Matteis Agroalimentare per selezionare e coltivare grano d'eccellenza con cui produrre una pasta di qualità e 100% italiana. In tempi in cui la filiera non era di moda come oggi, questo storico pastificio familiare irpino ha stretto accordi diretti con gli agricoltori (oggi sono diventati 1.507 distribuiti in 8 regioni del centro-sud), esigendo un grano con precise caratteristiche qualitative specificate in un disciplinare ma riconoscendo un prezzo superiore a quello di mercato e impegnandosi ad acquistare il raccolto “en primeur”, per poi molirlo e lavorarlo direttamente nei suoi due stabilimenti.
Un modello di alleanza agro-industriale che ha fatto scuola, anche sull'onda del boom del made in Italy, considerato un elemento importante nella scelta d'acquisto dal 65% dei consumatori (fonte Nomisma). L'aumento della concorrenza e la concentrazione del mercato, dettati dall'introduzione dell'obbligo dell'etichettatura d'origine della pasta, ha spinto a redigere il “manifesto” di Pasta Armando, che raccoglie i valori fondanti di questo progetto, in termini di sostenibilità sociale, ambientale ed economica, e di valorizzazione dell'eccellenza agroalimentare italiana.
Il decennale arriva in un momento molto positivo per Pasta Armando. Il 2019 si è chiuso con un aumento del 30% del fatturato, arrivato a 155 milioni di euro, e, complice il boom di acquisti domestici di pasta, nei primi cinque mesi del 2020 le vendite crescono sia in Italia sia nel resto del mondo, che genera l'80% dei ricavi. In più ora sta arrivando nei punti vendita la pasta certificata a zero residui di pesticidi e glifosato, e confezionata in un pack 100% smaltibile nella carta. E poi è appena stata lanciata la Birra Armando: frutto della collaborazione con il birrificio artigianale irpino Serrocroce, è prodotta con metodo ad alta fermentazione, rifermentata e affinata in bottiglia e viene venduta tramite l'eshop aziendale di Pasta Armando.
La strategia orientata verso l’export
«Il nostro vantaggio competitivo sta nel fatto che siamo l'azienda-guida di una filiera di qualità e dalla reale identità qualitativa - spiega l'amministratore delegato Marco de Matteis – ed è sui nostri punti di forza che abbiamo costruito la nostra strategia di medio-termine. Prima di tutto c'è la grande conoscenza della materia, sviluppata grazie all'integrazione con il mondo agricolo che ci consente di avere un'importante disponibilità di grano duro italiano di alta e altissima qualità. Poi c'è il forte orientamento all'estero, che ci assicura volumi significativi e su cui abbiamo un importante piano di sviluppo».
Oggi Pasta Armando arriva in 43 paesi e conta su una filiale diretta negli Usa (il principale mercato storico di riferimento, dove l'azienda rappresenta l'11% dell'import di pasta dall'Italia), ma continua a sviluppare nuove opportunità, come l'imminente ingresso nei tre principali retailer di Cina, Corea del Sud e Finlandia. L'export, dunque, non si ferma neppure sotto i colpi della pandemia da Covid 19. Anzi, nei primi cinque mesi di quest'anno ha fatto un balzo del 70% rispetto all'anno scorso, in particolare in Spagna. Ma ancora meglio è andata in Italia, dove le vendite sono salite del 78% .
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