Pasta, latte, pomodoro, salumi: salvi i decreti sull’etichetta d’origine
Firmati i decreti che salvano gli ingredienti made in Italy: l’obbligo scadeva il 31 dicembre
di Micaela Cappellini
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Sarebbe scaduto il 31 dicembre l’obbligo di indicare in etichetta l’origine del grano per la pasta, del latte per i formagi, della carne per i salumi e del pomodoro per le conserve. E invece sono stati firmati in tempo i nuovi decreti che sanciscono l'obbligo di indicare in etichetta la provenienza degli ingredienti anche dal primo gennaio 2022.
Per il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, questi provvedimenti «rappresentano un passo determinante per impedire che vengano spacciati come made in Italy prodotti di bassa qualità provenienti dall'estero, che non rispettano i rigidi paramenti di qualità di quelli nazionali».
Con questi decreti è garantita la trasparenza su circa tre quarti dei prodotti base della dieta degli italiani: ad oggi resta ancora anonima l'origine dei legumi in scatola, della frutta nella marmellata o nei succhi, del grano impiegato nel pane, nei biscotti o nei grissini. «L’Italia - sostiene Prandini - ha il dovere di fare da apripista nelle politiche alimentari dell'Ue, poiché in un momento difficile per l'economia dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della tracciabilità venendo incontro alle richieste dei consumatori italiani ed europei». L'etichettatura di origine obbligatoria dei cibi è una battaglia storica della Coldiretti ed è stata introdotta per la prima volta in tutti i paesi dell'Unione nel 2002, dopo l'emergenza mucca pazza nella carne bovina.
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