Pastori sardi, governo a caccia di una soluzione in vista del voto del 24 febbraio
di Andrea Gagliardi
2' di lettura
Interventi di sostegno ai pastori per le perdite economiche, legate alla mancata produzione e ai bassi prezzi, e la sospensione delle attività del Consorzio di tutela del Pecorino Romano Dop, finalizzata all’approvazione di un
nuovo piano di produzione. Sono gli impegni presi dal vicepremier e ministro
dell'Interno Matteo Salvini con la delegazione dei pastori sardi della Coldiretti guidati dal presidente Ettore Prandini nell’incontro odierno al Viminale, al quale ha partecipato anche il sottosegretario all'Agricoltura Franco Manzato. Il pacchetto di iniziative, sottolinea il Viminale, servirà “anche a rasserenare il clima sull'isola». Mentre il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato la convocazione del tavolo di filiera con i pastori a Roma per il 21 febbraio.
La protesta dei pastori
Ma la protesta dei pastori sardi che rivendicano prezzo congruo per il latte ovicaprino (1 euro al litro contro gli attuali 60 centesimi) non si ferma. E continua in Sardegna la mobilitazione per rivendicare il pagamento del latte a un prezzo congruo: ossia circa un euro al litro contro i 60 centesimi attuali o l'ancoraggio al prezzo del pecorino ma con una soglia minima di garanzia. Proteste estemporanee in cui i blocchi stradali si alternano al latte versato in strada. Domani saranno i sindaci protagonisti con i pastori a scendere in piazza con gli allevatori sardi
contro il crollo del prezzo del latte. Tra le manifestazioni previste si annuncia imponente quella della provincia di Nuoro, organizzata nella zone industriale di Sologo (Nuoro).
La minaccia del blocco delle urne
Per dare più peso alla loro protesta i pastori sardi minacciano di bloccare i seggi elettorali che si apriranno domenica 24 marzo in Sardegna per le elezioni regionali. «Se entro pochi giorni non si trovano soluzioni per il nostro settore - ha annunciato il coordinamento dei pastori - bloccheremo la Sardegna il 24 febbraio, giorno delle votazioni. Non entrerà nessuno a votare: non è che non andiamo a votare, non voterà nessuno, blocchiamo la democrazia, ognuno si assuma le proprie responsabilità».
Testa a testa tra centrodestra e centrosinistra
In Sardegna a pochi giorni dal voto la situazione è aperta. Si delinea un testa a testa tra il candidato del centrodestra e quello di centrosinistra . Il centrodestra (Lega, Fi, FdI) è unito su Christian Solinas, segretario del Partito Sardo d'Azione, nonché senatore della Lega (i due movimenti hanno stretto una alleanza alle politiche 2018). Il centrosinistra (Pd più quasi tutta la sinistra fuori dai dem) corre con il sindaco di Cagliari Massimo Zedda. Il M5S, come di consueto, alle amministrative si presenta da solo, con il candidato governatore, Francesco Desogus. Ma ago della bilancia potrebbero essere le liste autonomiste/indipendentiste, fuori e dentro le coalizioni tradizionali: nelle ultime regionali sarde del 2014 arrivarono a totalizzare insieme oltre il 20% dei consensi.
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