Patek Philippe aumenta la quota di mercato con più ricerca e sviluppo
di Paco Guarnaccia
1' di lettura
Patek Philippe ha lanciato le prime novità dell’anno in due momenti della fiera digitale Watches and Wonders di Ginevra. Per prime si sono viste quattro versioni inedite della ricercatissima collezione Nautilus (tra gli sporty-chic più importanti e iconici dell’intera orologeria), tra le quali la Ref.5711/1A-014 con cassa e bracciale in acciaio e il quadrante color verde oliva, mai utilizzato prima su questo prodotto.
Quasi a fine kermesse, Patek Philippe ha rilanciato con altri cinque orologi. Il Grande Complicazione Ref. 5236P-001 in platino con calendario perpetuo ha attirato le attenzioni maggiori, presentando una soluzione meccanica brevettata mai vista in orologeria: l’indicazione lineare in una sola finestrella (a ore 12 sul quadrante in ottone) di data, giorno della settimana e mese. Guardando le prospettive di mercato, Thierry Stern, presidente e proprietario, con la sua famiglia, della maison dice: «Dovrebbero essere molto soddisfacenti. Nel 2021 dovremmo realizzare circa 60mila orologi e credo ce la faremo. Oggi siamo in grado di produrre e distribuire il prodotto rapidamente, in modo da diluire nell’anno i lanci e comunicare meglio». Patek Philippe, secondo i dati del report Morgan Stanley sull’orologeria svizzera, pur in un anno complicato come il 2020, è stato uno dei marchi a segnare vendite oltre il miliardo di franchi svizzeri (1,16 miliardi con 53mila pezzi) e a incrementare dello 0,2% il suo market share. I motivi di queste performance? «Il primo è che sono anni che chiediamo ai nostri dealer di concentrarsi sulla clientela locale: solo un orologio su quattro deve essere venduto ai turisti. La seconda, sembra banale dirlo, è che abbiamo dei bei prodotti», conclude Stern.
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