Patto stabilità Ue, 11 paesi chiedono rigore. Gentiloni, su terza rata Pnrr risposta entro fine mese
I ministri dei Paesi firmatari chiedono più rigidità sul debito pubblico. Il commissario all’Economia fa appello all’unità. Il direttore esecutivo Gramegna: pronti a una revisione, ma prima deve entrare in vigore
I punti chiave
3' di lettura
I ministri delle Finanze di 11 Paesi Ue, Germania in testa, hanno pubblicato sui giornali dell’alleanza paneuropea Lena un intervento sulla riforma del patto di stabilità. La tesi è che l’Unione non si può «permettere che i livelli di indebitamento crescano a oltranza da crisi a crisi». A detta dei ministri, «prima della pandemia la politica finanziaria in Europa, a volte, era troppo espansiva».
Firmano l’intervento Germania, Repubblica Ceca, Austria, Bulgaria, Danimarca, Croazia, Slovenia, Lituania, Lettonia, Estonia e Lussemburgo. Non compare l’Olanda, ma la ministra delle Finanze olandese ha precisato immediatamente che «è chiaro» che Germania e Paesi Bassi «condividono gli stessi obiettivi sulla riduzione del debito. Crediamo che ci debba essere spazio per riforme e investimenti, ma abbiamo scelto la nostra strada - ha detto - Tornare al vecchio patto di stabilità costituirebbe un fallimento, perché non funziona, non è efficace».
La richiesta dei firmatari è di introdurre «criteri quantitativi applicabili in tutti gli Stati membri» e avvertono che «adottando una maggiore focalizzazione sul medio termine non si può neanche arrivare a situazioni in cui le future sfide vengano utilizzate per ritardare o posporre quegli adeguamenti finanziari oggi necessari». I ministri ricordano poi che i trattati prevedono «un importante ruolo per gli Stati membri» nella sorveglianza finanziaria e «ciò dovrebbe essere mantenuto così com’è».
Il direttore esecutivo Gramegna: pronti a valutare revisione, ma prima deve entrare in vigore
«Siamo pronti ad utilizzare appieno il potenziale del nuovo trattato ma questo potrà essere fatto solo una volta che il trattato sarà in vigore>. È il messaggio che il direttore esecutivo del Mes Pierre Gramegna riferisce di aver trasmesso al ministro dell’Economia italiano Giancarlo Giorgetti in merito alla mancata riforma del trattato rivisto da parte dell’Italia. «La revisione dello strumento del Mes è già in atto: stiamo già esplorando questa disponibilità siamo pronti e disposti a fare questo studio e ad usare il potenziale del nuovo trattato. Questo è il messaggio che abbiamo trasmesso».
Ministra Olanda, «vecchio patto non funziona»
E’ «chiaro» che la Germania e l’Olanda «condividono gli stessi obiettivi sulla riduzione del debito. Crediamo che ci debba essere spazio per riforme e investimenti, ma abbiamo scelto la nostra strada. Vogliamo contribuire al processo: credo che si possano trovare modi per andare avanti che, in ultima analisi, portino ad un patto di stabilità riformato ed efficace. Tornare al vecchio patto di stabilità costituirebbe un fallimento, perché non funziona, non è efficace. La compliance è un vero problema: molti Paesi non lo rispettano».
Lo dice la ministra delle Finanze olandese Sigrid Kaag, spiegando a Lussemburgo, a margine dell’Eurogruppo, perché non ha sottoscritto l’intervento di undici Paesi pubblicato oggi sulla riforma del patto di stabilità, firmato dal tedesco Christian Lindner. Sulla riforma del patto di stabilità, conclude, «dobbiamo costruire consenso. E’ ancora presto».
Gentiloni, su terza rata Pnrr risposta entro fine mese
Intanto, sul pagamento della terza rata del Pnrr all’Italia «credo che questa decisione avverrà entro la fine del mese o comunque in tempi brevi». Lo ha detto il Commissario europeo Paolo Gentiloni nella conferenza stampa al termine dell’Eurogruppo. «Lavoriamo da settimane con le autorità italiane per ultimare il terzo versamento». «Stiamo lavorando in modo costruttivo e aspettiamo i risultati della missione in corso a Roma e credo che prenderemo una decisione entro la fine del mese», ha aggiunto riferendosi alla missione dei funzionari della Commissione.
Mes, Giorgetti ha ribadito difficoltà Italia su ratifica
Lo stesso Gentiloni è poi intervenuto su un altro fronte caldo, quello fra Bruxelles e l’Italia sulla ratifica del Mes. «C’è stata la riunione del board of governors del Mes - ha detto Gentiloni, arrivando all’Eurogruppo - nel corso della quale si è avviata una discussione su in che modo si possono sviluppare gli obiettivi del Mes e nel corso di questa riunione il governo italiano attraverso il ministro Giorgetti ha ribadito le difficoltà che ci sono nel Parlamento italiano per la ratifica del trattato».
loading...