Patto di stabilità Ue guarda al debito. Giorgetti: calo sia sostenibile
Sia il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis che il commissario all’Economia Paolo Gentiloni hanno rinnovato l’invito a una riforma del Patto per fine anno.
I punti chiave
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Francia e Germania “mano nella mano” al lavoro per la riforma del Patto di stabilità dell’Ue, anche se un’intesa resta lontana e si avvicina fine anno con la prospettiva del ritorno alle regole della ’vecchia’ governane economica sospesa a inizio pandemia. Alla riunione dell’Ecofin a Lussemburgo si sarebbe trovata, secondo quanto filtrato, una ’convergenza’ sulla necessità di paletti per il calo del debito, resta da chiarire quanto e in che tempi. Per l’Italia, ha sottolineato il ministro Giancarlo Giorgetti, conta che tutto sia “sostenibile” e “realistico”
Giorgetti: equilibrio tra sostenibilità fiscale e crescita
L’Italia nel negoziato sul calo del debito, secondo quanto filtra, non sarebbe contraria a dei benchmark per il calo del debito, si tratta però di vedere come sarà fatto. «La nuova disciplina di bilancio deve mirare a un consolidamento graduale e sostenibile. Solo così può essere credibile e pienamente applicabile», ha detto Giorgetti, definendo “fondamentale” un’intesa entro fine anno. «Siamo aperti a lavorare sulla proposta di compromesso predisposta dalla presidenza spagnola, con l’obiettivo di raggiungere il giusto equilibrio tra garantire la sostenibilità fiscale e preservare la crescita economica». L’importante è che non si ignorino «gli investimenti e le spese legate alle priorità europee, inclusa la difesa - ha spiegato il ministro -: sono obiettivi politici strategici». Sia il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis che il commissario all’Economia Paolo Gentiloni hanno intanto rinnovato l’invito a una riforma del Patto per fine anno.
Il 21 novembre giudizio della Commissione Ue sulla manovra
Giorgetti non avrebbe parlato con i colleghi europei della manovra approvata in consiglio dei ministri e del Documento programmatico di bilancio, inviato a Bruxelles. La Commissione europea darà ora il proprio giudizio il 21 novembre nell’ambito del semestre europeo, con anche una valutazione rispetto alle raccomandazioni specifiche per Paese.
Obiettivo intesa entro il 2023
Del Patto di stabilità intanto si riparlerà al Consiglio dell’Economia del 9 novembre, con la presidenza spagnola fiduciosa di poter trovare un’intesa entro il 2023 e pronta a Ecofin straordinari, se necessario.
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