Patuanelli: Così la guerra pesa sull’agroalimentare, occorre ristrutturare il debito delle imprese agricole
Il ministro dell’Agricoltura riferisce in Consiglio dei ministri sulla situazione del settore
di Silvia Marzialetti
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Posticipare l’entrata in vigore delle misure della Pac che puntano a limitare la produzione e incrementare la percentuale dei pagamenti accoppiati per le produzioni più strategiche. E ancora: consentire l’utilizzo a fini produttivi delle superfici lasciate a riposo e rimuovere il vincolo al non incremento delle superfici irrigabili. Infine ricorrere a mercati alternativi come la Francia e la Germania, per prodotti a rischio, come il frumento tenero.
E’ un appello alla produttività e alla diversificazione dei mercati di approvvigionamento l’informativa illustrata questa mattina dal ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, in Consiglio dei ministri.
Come preannunciato dal premier Draghi e poche ore dopo l’allarme lanciato dal presidente di Federalimentare, Ivano Vacondio, il ministro fa il punto sulle pesanti ricadute della guerra russo-ucraina anche per il mercato agroalimentare. «Nel 2021 l’Ucraina ha fornito al nostro Paese il 3% delle importazioni di frumento tenero e il 13% di mais, mentre la quota dell’Ungheria è, rispettivamente, del 23% e del 32%», ricorda. Quello della diversificazione è un tema che imperversa sul tavolo dei principali attori dell’agroalimentare: c’è quella dei prodotti, temuta da alcune filiere, come il pomodoro da industria, che teme l’abbandono in nome di beni primari più remunerativi (è di ieri l’allarme lanciato da Alleanza Coop) e c’è quella dei mercati di approvvigionamento, che al momento appare ineluttabile.
Per Patuanelli la diversificazione dei mercati è possibile (Francia e Germania per il frumento tenero, ad esempio), ma altre diversificazioni occorreranno su “mais, olio di girasole, fertilizzanti, panelli di estrazione di olio di girasole”, puntualizza. Sul fronte del straordinario vertiginoso aumento dei prezzi, Patuanelli individua come soluzione preferibile l’adozione di un Energy Recovery Fund, finanziato dal debito pubblico europeo comune “così come avvenuto per contrastare le drammatiche conseguenze di carattere economico e sociale derivanti dal diffondersi della pandemia da Covid-19”. Perchè, spiega il ministro “il potenziale proliferare di limitazioni al commercio internazionale da parte dei Paesi dell’area ex-sovietica e di alcuni dei Paesi membri della Ue, potrebbe compromettere non solo il mercato degli approvvigionamenti europei, ma la stessa natura del mercato unico caposaldo - finora indiscusso - della Ue”.
L’aumento generalizzato di quasi tutte le materie prime e dei costi energetici sta progressivamente erodendo la redditività dell’attività economica e “il settore agroalimentare “non riesce più a redistribuire gli aumenti lungo la filiera produttiva”.Oltre a una rimodulazione della Pac, sul fronte europeo Patuanelli chiede interventi in materia di aiuti di Stato e più precisamente “l’autorizzazione di aiuti di Stato in deroga, ovvero la proroga del regime Covid, ampliando i massimali previsti” e “l’attivazione di un programma straordinario di ristrutturazione del debito delle imprese agricole in deroga alle norme sugli aiuti di Stato”.
Ristrutturazione e rinegoziazione del debito bancario delle imprese agricole; moratoria dei debiti; misure per sostenere la domanda e specifiche misure di sostegno alle filiere più esposte alla crisi, anche attraverso la sospensione degli oneri previdenziali a carico dei datori di lavoro sono le richieste avanzate sul fronte interno. A rischio c’è la sopravvivenza delle aziende.
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