Paypal debutta nelle cripto e lancia la sua stablecoin collegata al dollaro
La società quotata al Nasdaq entra direttamente nella cripto-industria con l’emissione di PayPal Usd (PYUSD), un token che replica l’andamento del dollaro. Dopo il flop di Meta con Libra, ci prova un’altra big tech
di Vito Lops
3' di lettura
Paypal lancia la sua stablecoin. La società quotata al Nasdaq specializzata nell’offrire servizi di pagamenti centralizzati entra direttamente nella cripto-industria con l’emissione di PayPal Usd (PYUSD), un token che replica l’andamento del dollaro. Girerà sulla blockchain di Ethereum, la seconda criptovaluta per capitalizzazione. Verrà emesso da Paxos Trust e sarà garantito da depositi in dollari Usa, titoli del Tesoro a breve termine e equivalenti.
La stablecoin sarà gradualmente disponibile ai clienti di PayPal negli Stati Uniti. Con questa mossa l’amministratore delegato Dan Schulman cerca di consolidare la posizione della società di San Jose (California) nei pagamenti digitali sfruttando la tecnologia che consente trasferimenti istantanei a costi inferiori senza un intermediario.
Nell’ultimo anno in Borsa il titolo ha ceduto il 33% e non ha partecipato al rimbalzo registrato nel corso del 2023, ad esempio di Meta (+120%). Proprio Meta (un tempo Facebook) nel 2019 aveva provato a lanciare la sua stablecoin, chiamata Libra, ma dovette fare marcia indietro complici le incertezze regolamentari.
L’azienda - che ha più di 431 milioni di account attivi a livello globale, ha lanciato per la prima volta servizi legati alle criptovalute nel 2020 - ritiene ora che l’ambiente normativo stia «progredendo verso una maggiore chiarezza» e vede una crescente domanda per una stablecoin alternativa a causa della concentrazione del mercato, come ha spiegato Jose Fernandez da Ponte, responsabile del team blockchain e valute digitali di PayPal, in un’intervista.
Il mese scorso, la commissione per i servizi finanziari della Camera ha approvato un disegno di legge per regolamentare le stablecoin crittografiche, promosso da Patrick McHenry, un repubblicano della Carolina del Nord. Lo stesso McHenry ha accolto con favore il lancio di PYUSD «Dimostra che le stablecoin, se emesse in un quadro normativo chiaro, hanno delle potenzialità per i sistemi di pagamento».
L’universo delle stablecoin e delle cripto-attività è stato regolamentato anche in Europa con la normativa Mica che dovrebbe entrare in vigore nella seconda metà del 2024.
Finora le stablecoin sono utilizzate prevalentemente da cripto-investitori e trader per parcheggiare la liquidità in dollari nei momenti in cui il mercato delle criptovalute si rivela altamente volatile e, di conseguenza, per proteggersi dai ribassi delle quotazioni delle criptovalute. Hanno fatto passi limitati nel mercato dei servizi di pagamento. Con questa mossa Paypal punta ad accelerarne l’utilizzo in questa seconda chiave.
Al momento le stablecoin in circolazione valgono 126 miliardi di dollari. Il mercato è dominato da Tether Usd (che ne capitalizza più di 80 miliardi), seguita da Usdc (26 miliardi), nata dalla collaborazione di Circle e Coinbase.
PYUSD è progettato per essere riscattabile in dollari in qualsiasi momento e può anche essere scambiato con altre criptovalute disponibili sulla rete di PayPal. Può essere utilizzato per finanziare acquisti e sarà presto disponibile sull’app di pagamento popolare di PayPal, Venmo. Il token potrà anche essere spostato su portafogli di terze parti compatibili al di fuori della rete PayPal.
Va detto che PayPal già dal 2020 consente agli utenti statunitensi di acquistare, vendere e effettuare pagamenti con i principali token e, soprattutto, con Bitcoin, la principale criptovaluta al mondo.
Stando alle previsioni di PayPal, la stablecoin PYUSD verrà inizialmente utilizzata all’interno del settore delle criptovalute e del web3, in particolare per il trading e nel settore del gaming, e successivamente guadagnerà mercato in settori come le rimesse (i pagamenti ai famigliari di cittadini che vivono all’estero) e micro-pagamenti.
PYUSD entra nella schiera delle cosiddette stablecoin centralizzate, gestite da società. Si differenziano dalla categoria delle stablecoin algoritmiche, dove l’aggancio (peg) alla valuta fiat di riferimento (dollaro) viene gestito da un processo algoritmico. Tra queste è risultato catastrofico in termini finanziari l’esperimento di Terra Luna e della stablecoin Ust fallita nella primavera del 2022 segnando un crack da 40 miliardi e l’inizio dell’ultimo bear market delle criptovalute. Il suo fondatore, il coreano Do Know, è stato arrestato a marzo in Montenegro.
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