Pc travestiti da console portatili. Sarà questo il futuro del videogioco mobile?
Con l’arrivo sul mercato di Rog Ally la super macchina da gioco di Asus si riaccende il mercato del mobile gaming. Ecco una breve guida
di Luca Tremolada
3' di lettura
Ve li ricordate i Game & Watch? Conosciuti anche come scacciapensieri per molti di noi sono il primo vero ricordo di console portatile. Tecnologia a cristalli liquidi, tastini di gomma ai lati, dotati di modalità “orologio” per diventare sveglie da comodino. Dietro c'era Nintendo. Siamo quasi dieci anni prima del Game Boy e allora, nel 1980, hanno rappresentato la prima vera idea di videogioco mobile. Il look era quello della calcolatrice, funzionavano a batteria e divennero un fenomeno globale. Le vendite superarono i 40 milioni di unità (un quarto solo in Giappone) un successo clamoroso se contiamo che Nintendo Switch, per certi versi la pronipote, ha raggiunto quota 125 milioni diventando la terza console più venduta della storia dopo Playstation 2 e Nintendo Ds che è a tutti gli effetti la macchina da gioco portatile più maggiore successo di sempre.
I Game & Watch di ieri sono diventati oggi una industria. E domani si confronteranno - sempre a distanza - con prodotti concettualmente affini ma diversi come Project Q di Playstation. Quella in arrivo a fine d’anno più che una console portatile autonoma appare di fatto un secondo schermo che sostituisce la Tv.
Questo per dire che il mobile gaming è un ecosistema più articolato del previsto. In primis perché ha resistito all’urto degli smartphone. Nel 2007 con l’invenzione dell'iPhone e dell'app economy i telefonini si sono candidati a diventare la parta di accesso al gaming mobile che è di gran lunga la voce economicamente più consistente di tutto il mercato del videogioco. Vuole dire 93 miliardi di dollari all'anno su un totale di 180, più della metà.
Se restringiamo il campo all’Italia grazie ai dati dell'ultimo rapporto di Iidea (Italian Interactive & Digital Entertainment Association) scopriamo che i giocatori da smartphone (e tablet) passano sugli schermi videoludici 5,2 ore contro le poco meno di due su console portatili. Pù del doppio del tempo. Detta in altri termini - volendo abbozzare un po' di sociologia del videogioco - la stragrande maggioranza delle persone non-videogiocatori entra in contatto con il gaming via smartphone. Il telefonino è la porta di ingresso principale. Anche se non è un hardware progettato per giocare. È scomodo, scivola e non ha tasti e leve analogiche.
Negli ultimi dieci anni sono comparsi accessori per rendere un telefonino simile a una console portatile. Che è un po’ come travestire male uno smartphone da console. Sono nati anche smartphone supercarrozzati e superpotenti come i Rog Phone di Asus per supportare con grafica e calcolo i giochi più esigenti. E solo ultimamente hanno fatto ingresso sul mercato console portatili più verticali di nuova generazione.
Parliamo per esempio di Steam Deck un dispositivo per videogiochi entrato in commercio all'inizio del 2022. Sono perlopiù computer veri con l’aspetto della console. Dispositivi ibridi, potenti e progettati per accogliere anche i videogiochi più esigenti in termini di hardware. Più nello specifico la macchina di Valve che è poi la società dietro al videogioco Half-Life e a Steam la più grande piattaforma di gioco per Pc, parte da 419 euro con una memoria minima da 64 Gb. In termini di potenza ha APU AMD contenente una CPU Zen 2 quad-core con otto thread e otto unità di calcolo di grafica AMD RDNA 2 e 16 Gb di Ram. Vuole dire che ha prestazioni massime teoriche dovrebbero raggiungere 1,63 TFLOPs paragonabili a una console domestica come Playstation 4.
Più potente ancora è Asus ROG Ally, uscita oggi 13 giugno 2023 al prezzo di 799 euro. La differenza principale è che gira su Windows 11. Vuole dire che potr à accedere a piattafoeme come Epic Games Store, Battle.net, Steam, EA, Ubisoft, ma soprattutto Xbox Game Pass. In comune con Steam Deck ha la dimensione del display (sette pollici) per il resto è un upgrade, un miglioramento in termini di specifiche tecniche progettato per non avere conpromessi in termini di risoluzione e framerate.
Chi l’ha provata sostiene che l’autonomia non supera l’ora di utilizzo giocando al massimo delle possibilità. E anche che non è esente di difetti in termini di interfaccia e ottimizzazione software a causa di Windows 11 che non è un sistema operativo progettato per questo scopo. In questo senso sono prodotti mobili che però per dare il meglio di loro stessi devono rimanere collegati alla prese di alimentazione. Un controsenso per certi versi. Che prova a intercettare però l’esigenza di un videogiocatore da Pc che non crede nel cloud computing e non vuole le limitazioni proprie delle console tradizionali.
Sono una nuova categoria di prodotti nati sulle spalle di macchine antiche come le console portatili. Ma con il limite (o il vantaggio) di essere appunto dei Pc.
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