Pd e M5S, rischio di una nuova divisione in Parlamento sull’Ucraina
Sotto la nuova guida di Elly Schlein i dem ribadiranno la linea di sostegno all’Ucraina e al suo diritto all’autodifesa, con la richiesta di intensificare l’impegno diplomatico dell’Europa per la pace
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Sotto la nuova guida di Elly Schlein, il Pd ribadirà la sua linea, sostegno all’Ucraina e al suo diritto all’autodifesa, con la richiesta di intensificare l’impegno diplomatico dell’Europa per la pace, l’accusa alla Russia per l’aggressione e la richiesta di continuare a puntare sul suo isolamento, anche alla luce dell’incriminazione di Putin da parte della Corte penale internazionale. «Basta armi» è invece il senso della posizione del M5S.
I fronti comuni
Si muove a macchia di leopardo il nuovo dialogo tra le opposizioni innescato dalla segretaria del Pd, Elly Schlein. Tutti uniti sulla richiesta di chiarezza sulla dinamica della strage di Cutro: oggi alla Camera ci sarà una conferenza stampa congiunta di Pd, M5S, Azione-Iv, Sinistra-Verdi e Più Europa. Alla ricerca di una sintesi sul salario minimo sul quale il Pd spinge per trovare una posizione unitaria a partire dai lavori in commissione. «Abbiamo votato anche le mozioni delle altre forze di opposizioni, seppur ci sono dei piccoli distinguo - dice Andrea Orlando - ci interessa far emergere il fatto che vogliamo lavorare per una proposta unitaria. Mi auguro che gli altri facciano lo stesso», così «la famosa quadra si trova».
Conte “sfida” i nuovi vertici Pd
Restano invece le distanze sull’Ucraina. E Giuseppe Conte “sfida” i nuovi vertici Pd ad assumere una posizione diversa dal passato. «Mi auguro che il Pd possa, con il nuovo vertice, fare questa scelta, in questa direzione che noi abbiamo già intrapreso» per un’intensificazione dello sforzo diplomatico e quindi la richiesta di uno stop all’invio di armi a Kiev. «In tanti riforniscono di armi ma ci deve essere qualcuno che imprime una svolta e noi vogliamo che sia l’Italia», sottolinea il leader M5S. Tuttavia, a scorrere la bozza della risoluzione che il Pd presenterà al Senato in occasione delle comunicazione della premier Giorgia Meloni sul Consiglio Ue, la linea dem non cambia.
La linea dem
Come anticipato dall’Adnkronos, nel testo a cui lavorano i dem da una parte non si fa menzione alle armi («Del resto non votiamo mica sull’invio di armi», fa notare un senatore dem), dall’altra però viene ribadito il sostegno a Kiev e al «suo diritto all’autodifesa» rinnovando la necessità dell’impegno Ue per la pace. Resta l’accusa alla Russia per l’aggressione e la richiesta di continuare sul suo isolamento vista anche la novità dell’incriminazione di Putin da parte della Corte penale internazionale dell’Aja.
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