«Pechino conterà sempre di più nel prossimo futuro»
di R.Fa.
2' di lettura
L’obiettivo è quello di contribuire al “Made in China with Italy”, ovvero al “fatto in Cina, ma con l’expertise italiano”.
Il nuovo Polo dell’export e dell’internazionalizzazione Simest-Sace servirà a rafforzare l’azione sulla Cina, Paese che rappresenta già la punta di diamante dell’intervento dei due enti che, d’ora in poi, hanno deciso di procedere uniti realizzando opportune sinergie.
Salvatore Rebecchini è a Pechino per il Business Forum Italia Cina, una carriera di alto profilo, dalla Banca d’Italia alla presidenza del Cda di Cassa Depositi e Prestiti Spa poi dal 2007 al 2009 presidente del Consiglio di Amministrazione di F2i Sgr. Oggi, la presidenza Simest e il Polo dell’export con Sace, l’ente assicurativo presieduto da Beniamino Quintieri.
Presidente Rebecchini, a oggi Simest ha concesso 332 finanziamenti agevolati ad aziende sul mercato cinese per circa 290 milioni, ha sostenuto 231 operazioni di export per un controvalore di 1,8 miliardi, acquisito 231 operazioni di minoranza da 117. Quanto conta, ancora, la Cina, sul vostro portafoglio?
Molto, e conterà sempre di più nel prossimo futuro. Attualmente su 236 aziende in portafoglio circa 50 sono localizzate in Cina, seconda è il Brasile con 27. Le prospettive sono più che buone, con il Polo dell’export Simest amplia la capacità di commercializzare le sue proposte, Sace condivide la rete di marketing (circa sessanta addetti contro sei) ma può fare un salto di qualità grazie all’expertise Simest, capace di trattamenti su misura che inevitabilmente innalzeranno il livello degli interventi Sace.
La pipeline cambierà caratteristiche oppure resterete fedeli al manifatturiero?
Direi di no. Simest ha supportato infatti partner attivi in settori insoliti come Giglio Group, leader nel broadcast radiotelevisivo o laboratori artigianali come l’Immagine ritrovata di Bologna che da anni accumula prestigiosi premi (tra cui l’Oscar) grazie alla maestria con cui restaura film d’epoca.
Cosa c’è dietro l’angolo di Simest, in particolare?
Sul mercato cinese, c’è la partnership con la torinese Simest Euro Group attiva nel settore elettromeccanico, c’è la Olsa, sempre nella stessa area, la valdostana Cogne Acciai che ha potenziato con nuovi investimenti la produzione di barre inox e di acciaio per valvole di motori a combustione interna nell’automotive. E c’è anche chi si è affacciato sul mercato da zero, come la Promau di Cesena, player nel settore elettromeccanico. Ma ci sono anche le macchine refrigerate per gelato e la pasticceria artigianale, come per il gruppo Clabo di Jesi.
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