Xi a Kissinger: «Non dimentichiamo i vecchi amici»
Il diplomatico, 100 anni compiuti a maggio, continua ad essere molto ascoltato in Cina. Il responsabile della politica estera Wang Yi: «Gli Stati Uniti hanno bisogno della sua saggezza»
di L.V.
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«Non dimenticheremo mai i nostri vecchi amici». Il leader cinese Xi Jinping ha salutato Henry Kissinger come un «vecchio amico» durante l’incontro a Pechino con l’ex segretario di Stato americano, oggi centenario. «Non dimenticheremo mai i nostri vecchi amici e non dimenticheremo il vostro storico contributo allo sviluppo delle relazioni Cina-Usa e al rafforzamento dell’amicizia tra i due popoli», ha detto giovedì Xi a Kissinger, secondo quanto riferito dall’emittente statale Cctv, ripresa dalla Cnn. «Cina e Stati Uniti sono ancora una volta al bivio di dove andare, e le due parti devono fare di nuovo una scelta», ha detto il presidente cinese, esortando l’ex segretario di Stato e gli americani che la pensano allo stesso modo a «continuare a svolgere un ruolo costruttivo nel riportare le relazioni Cina-Usa sulla retta via».
L’incontro è avvenuto alla Diaoyutai State Guesthouse, un complesso diplomatico nella parte occidentale di Pechino dove Kissinger era stato ricevuto durante la sua prima visita in Cina nel 1971, primo funzionario statunitense a visitare la Cina comunista. Da allora, vi è tornato oltre 100 volte. A Xi il veterano statista e diplomatico americano avrebbe promesso sforzi per migliorare la comprensione reciproca fra le parti. “La relazione Usa-Cina è di vitale importanza per la pace e la prosperità di entrambi i paesi e del mondo”, ha affermato Kissinger, citato da Cctv.
«Serve la sua saggezza diplomatica»
«Gli Stati Uniti hanno bisogno della saggezza diplomatica di Kissinger e del coraggio diplomatico di Nixon nella loro politica nei confronti della Cina». Wang Yi, il responsabile della politica estera del Partito comunista cinese, mercoledì aveva rievocato i colloqui e le politiche americane degli Anni Settanta accogliendo ieri a Pechino «il vecchio amico» Henry Kissinger, che, nelle amministrazioni repubblicane di Richard Nixon e John Ford, ebbe un ruolo chiave nel riavvicinamento tra Washington e Pechino. E che oggi, a 100 anni compiuti a maggio, continua a essere molto ascoltato in Cina. La realpolitick di Kissinger assieme alla sua spregiudicatezza nell’intervenire nel mondo - con il potere politico e anche con la forza militare - per proteggere gli interessi degli Stati Uniti, conquistano ancora i massimi esponenti cinesi.
Il contributo «decisivo»
Wang Yi ha ricordato il contributo «decisivo dato da Kissinger, anche dopo essere uscito dalle amministrazioni americane, per lo sviluppo delle relazioni tra Cina e Stati Uniti e nel migliorare la comprensione reciproca tra i due Paesi». Ma è nell’attualità di oggi, nello scontro economico e politico in corso tra le due grandi potenze globali, che Pechino vorrebbe confrontarsi con l’esperienza dell’ex segretario di Stato: sullo status di Taiwan, sulla sfida tecnologica tra chip e sicurezza nazionale, sull’egemonia nel Mar cinese meridionale, come sulla guerra scatenata dalla Russia in Ucraina, con l’appoggio ambiguo di Pechino a Vladimir Putin. E non c’è dubbio che l’anziano stratega di origini tedesche, con la sua dottrina che ha sempre messo dollari e potere davanti a principi e diritti (spesso, come in America Latina, anche davanti al diritto internazionale), non ha alcuna difficoltà a trovare punti di incontro con il regime autocratico di Xi Jinping.
«Gli Stati Uniti e la Cina dovrebbero eliminare ogni malinteso, coesistere pacificamente ed evitare sempre lo scontro», ha detto Kissinger che lunedì aveva incontrato anche il ministro della Difesa cinese, Liu Shangfu.
Una missione non concordata
La sua missione, anche se non è stata concordata con l’amministrazione di Joe Biden, potrebbe servire a rilanciare il dialogo tra Washington e Pechino, rafforzando il messaggio portato in Cina anche dalle recenti visite di Antony Blinken e Janet Yellen (oltre che dall’iniziativa in corso nella capitale cinese dell’inviato Usa per il clima John Kerry). Anche ieri tuttavia il regime cinese ha sfruttato la sua presenza per avvisare Washington. «Lo sviluppo della Cina ha una forte dinamica endogena e una logica storica inevitabile. È impossibile cercare di trasformare la Cina, ed è ancora più impossibile accerchiarla e contenerla», ha avvertito Wang Yi, stringendo la mano a un sorridente Kissinger.
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