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Pedofilia, il cardinale Pell tornerà in Australia per difendersi

di Carlo Marroni

Foto Afp

3' di lettura

Il cardinale George Pell, già arcivescovo di Sydney e dal 2014 prefetto degli Affari economici del Vaticano (oltre che componente del C-9) è stato incriminato per gravi reati sessuali. Lo riferisce il Sydney Morning Herald online. La polizia australiana ha confermato la notizia. Il Papa ha concesso al cardinale Pell un congedo per tornare in Australia e difendersi dalle accuse.

Pell: «Mi voglio difendere, sono false accuse»
«Queste materie sono oggetto di indagine da due anni, ci sono state fughe di notizie ai media, c'è stata una character assassination senza tregua», ha detto il porporato in persona in una dichiarazione ai giornalisti in sala stampa vaticana. «Guardo al giorno in cui mi potrò difendere davanti alla corte. Sono innocente, le accuse sono false e considero l'idea stessa di abuso sessuale un crimine orribile. Ho informato regolarmente il Santo Padre in questi lunghi mesi e in numerose occasioni e abbiamo parlato della possibilità che io prenda un periodo di congedo per difendermi.

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Per questo sono molto grato al Santo Padre di avermi dato il congedo per tornare in Australia. Sono sempre stato totalmente coerente e chiaro nel mio respingimento totale di queste accuse. Le notizie di queste accuse rafforzano la mia risolutezza e le procedure del tribunale mi offrono ora la possibilità di difendere il mio nome».

Dopo la dichiarazione non erano previste domande dei giornalisti.

Le accuse contro il cardinale Pell - che lui ha sempre respinto - sono emerse al termine di una lunga indagine in Australia per abuso sessuale sui bambini, indagine richiesta dal governo nel 2012. Il Cardinale Pell era stato sentito tre volte in questo contesto e ha ammesso davanti alla commissione d'inchiesta di aver “fallito” nella sua gestione dei preti pedofili, nello stato di Victoria. Secondo la polizia australiana George Pell Pell dovrà comparire davanti ai magistrati di Melbourne il prossimo 18 luglio.

Il Papa un anno fa aveva detto di attendere l'esito delle indagini della magistratura per ogni decisione sul cardinale, che ha compiuto 76 anni ed è quindi “pensionabile”.

Pell rientra in Australia. Il Papa gli concede un “congedo”
«La Santa Sede ha appreso con rincrescimento la notizia del rinvio a giudizio in Australia del cardinale George Pell per imputazioni riferibili a fatti accaduti alcuni decenni or sono. Messo al corrente del provvedimento, il cardinale Pell, nel pieno rispetto delle leggi civili e riconoscendo l'importanza della propria partecipazione affinché il processo possa svolgersi in modo giusto e favorire così la ricerca della verità, ha deciso di far ritorno nel suo Paese per affrontare le accuse che gli sono state mosse. Il Santo Padre, informato di ciò dallo stesso Pell, gli ha concesso un periodo di congedo per potersi difendere». Questo il testo della dichiarazione letta in Sala Stampa dal portavoce, Greg Burke, presente lo stesso Pell.

«Durante l'assenza del Prefetto, la Segreteria per l'Economia continuerà a svolgere i propri compiti istituzionali. I Segretari rimarranno in carica per il disbrigo degli affari ordinari, donec aliter provideatur (finché non si provvederà diversamente). Il Santo Padre, che ha potuto apprezzare l'onestà del cardinale Pell durante i tre anni di lavoro nella Curia Romana, gli è grato per la collaborazione e, in particolare, per l'energico impegno a favore delle riforme nel settore economico e amministrativo e l'attiva partecipazione nel Consiglio dei Cardinali (C9). La Santa Sede esprime il proprio rispetto nei confronti della giustizia australiana che dovrà decidere il merito delle questioni sollevate. Allo stesso tempo va ricordato che il Cardinale Pell da decenni ha condannato apertamente e ripetutamente gli abusi commessi contro minori come atti immorali e intollerabili, ha cooperato in passato con le Autorità australiane (ad esempio nelle deposizioni rese alla Royal Commission) la Tutela dei Minori e, infine, come Vescovo diocesano in Australia ha introdotto sistemi e procedure per la protezione di minori, e per fornire assistenza alle vittime di abusi».
Burke alla fine ha aggiunto che Pell non parteciperà a eventi pubblici liturgici, a partire dalla celebrazione di oggi solenne dei Santi Pietro e Paolo.

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