Pelletteria, al via a Firenze una nuova scuola di formazione
La domanda di figure specializzate è forte: nei prossimi cinque anni il settore potrà assorbire fino a 15-20mila persone. Intanto il comparto da 13 miliardi di ricavi 2022 rallenta la produzione (-10,7% tendenziale nel primo semestre 2023)
di Silvia Pieraccini
2' di lettura
È uno dei settori d’oro del made in Italy, con 13 miliardi di fatturato 2022, di cui l’85% all’export (11 miliardi), 4.800 aziende e 50mila addetti. L’industria italiana della pelletteria da marzo ha visto rallentare produzione (-10,7% tendenziale nel primo semestre 2023) e ordini, imboccando una strada piena di incognite, ora amplificate dalla guerra tra Hamas e Israele.
Eppure il settore non si è perso d’animo, forte del primato europeo nel segmento lusso che assicura prestigio e mercato – la borsa di pelle made in Italy è ormai un simbolo mondiale di qualità e stile – e ora ha deciso di muoversi per correggere il principale vulnus, che si chiama formazione. «Apriremo presto la prima scuola di Assopellettieri a Firenze», ha annunciato la neopresidente dell’associazione confindustriale, Claudia Sequi, in occasione degli Stati generali della pelletteria, ieri nel Salone de’ Cinquecento in Palazzo Vecchio. «E apriremo sempre a Firenze – ha aggiunto – una sede dell’associazione per presidiare il distretto toscano» che è il più importante al mondo per la produzione di borse di lusso.
La domanda di figure specializzate è forte: «Nei prossimi cinque anni il settore potrà assorbire fino a 15-20mila persone», ha spiegato Flavio Sciuccati di The European House-Ambrosetti, illustrando lo studio realizzato sulla pelletteria. «Gli artigiani sono la ricchezza delle aziende e il territorio va aiutato con formazione e cultura», ha aggiunto Alfonso Dolce, ceo del marchio Dolce e Gabbana.
La scuola targata Assopellettieri avrà sede a Pontassieve – zona che ospiterà le nuove fabbriche di borse di Vuitton e di Tod’s e che, insieme con Scandicci, rappresenta il “cuore” del distretto fiorentino – sarà finanziata dalla Fondazione Cassa di risparmio di Firenze e comincerà a operare il prossimo anno per insegnare ai giovani i mestieri manuali: dall’addetto al banco al macchinista, dal tagliatore al modellista. Per rendere attraenti questi mestieri, Assopellettieri farà orientamento nelle scuole medie e superiori utilizzando la realtà aumentata che “immerge” nel mondo della pelle. Ma non è finita: l’associazione ha annunciato anche un progetto, in collaborazione con Ethical Fashion Initiative, per formare in Africa lavoratori che poi si trasferiranno nelle pelletterie italiane. Il primo corso partirà all’inizio del 2024 in Costa d’Avorio. Al Governo Assopellettieri chiede attenzione: «Per rimanere i più bravi a produrre e i più creativi – ha concluso la presidente Sequi – chiediamo sostegno all’internazionalizzazione e un sistema premiante per chi acquista made in Italy».
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