Pensione, traguardo sempre più lontano per le donne: -65% uscite per vecchiaia nel 2018
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Le pensioni complessivamente liquidate nel 2018 sono state 483.309, -20,4% sul 2017. Lo si legge nel monitoraggio dell'Inps che ricorda come nel 2018 si sia alzato il requisito di vecchiaia delle donne e quello per l’assegno sociale portandolo a livello degli uomini a 66 anni e 7 mesi.
Le pensioni di vecchiaia sono state 125.293 (-39,4%). Crollate del 79% le liquidazioni di assegni sociali. L'importo medio delle pensioni liquidate è però aumentato a 1.103 euro dai 989 del 2017.
Per ogni dipendente che nel 2018 è andato in pensione con l'età di vecchiaia (erano 66 anni e sette mesi) 2,2 sono usciti con l'anticipata e quindi con almeno 42 anni e dieci mesi di contributi (41 e 10 per le donne).
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In base al monitoraggio dell'Inps a fronte di 40.250 pensioni di vecchiaia dei dipendenti nell'anno (-30,5% sul 2017) ci sono state 89.421 uscite per anzianità contributiva (-7%). E tra questi pensionamenti anticipati l'età media di uscita è stata di 60,7 anni, in calo rispetto ai 60,8 dell'anno precedente. C'è anche un gruppo nutrito (38.020 persone) che è uscito dal lavoro tra i 55 e i 59 anni.
Nel 2018 le pensioni di vecchiaia complessive sono state 125.293 con un calo del 39,4% sul 2017 mentre quelle anticipate sono state 140.752 (-9%).
Le invalidità con decorrenza 2018 sono state 42.288 (in calo sulle 49.837 del 2017) mentre le pensioni ai superstiti sono state 174.976 con un calo del 10,8%.
Le pensioni liquidate ai lavoratori autonomi sono state 197.444 con un calo del 7,5% rispetto al 2017. Per i lavoratori autonomi il calo più consistente non si è avuto per la vecchiaia (68.422 le liquidate per raggiunti limiti di età, -1,6%) ma per le anticipate (51.331 con un calo del 12,2%) e per i superstiti (65.271 con un -16,6%).
Importi medi in aumento
Aumenta l'importo medio delle pensioni liquidate dall'Inps: nel 2018, grazie soprattutto all'aumento dei requisiti per l'accesso alla vecchiaia delle donne e agli assegni sociali che ha ridotto il peso di questi trattamenti, l'importo medio delle pensioni decorrenti nell'anno è arrivato a 1.103 euro dai 989 del 2017. In particolare è salito da 641 a 788 l'importo degli assegni di vecchiaia, da 1.963 euro a 2.019 l'assegno medio per le anticipate, da 749 a 756 quello per le invalidità e da 650 a 675 quello ai superstiti.
L'assegno più alto in media è quello per le pensioni anticipate ai dipendenti salito a 2.283 euro ma la crescita più consistente si è avuta per quelli di vecchiaia. L'aumento per la vecchiaia è legato soprattutto alla crescita degli anni medi di contributi.
Focus sulle lavoratrici
L'innalzamento dei requisiti di vecchiaia per le donne nel 2018 con l'adeguamento al livello degli uomini ha provocato un vero e proprio tonfo delle uscite collegate all'età mentre sono rimaste stabili quelle anticipate, legate ai contributi versati. Nell'anno - si legge nel Monitoraggio sui flussi di pensionamento dell'Inps - risultavano decorrenti appena 8.792 pensioni di vecchiaia di donne dipendenti con un calo del 64,7% rispetto all'anno precedente.
Le pensioni anticipate sempre per le dipendenti sono state 26.573, in lieve calo rispetto a quelle dell'anno precedente (27.261).
La parte più consistente per le donne resta quella delle pensioni ai superstiti con 89.424 trattamenti decorrenti nell'anno (-12,3%).
Con l'aumento dell'età per accedere all'assegno sociale scattato nel 2018 (da 65 anni e sette mesi a 66 anni e sette mesi) sono crollate le liquidazioni di questi
assegni. Nell'anno - si legge nel monitoraggio sui flussi di pensionamento Inps - sono stati liquidati appena 16.621 assegni sociali con un crollo del 79% rispetto ai 79.257 del 2017.
Nel 2019 è scattato un nuovo aumento dell'età per accedere a questa prestazione assistenziale che prescinde dal versamento dei contributi a 67 anni.
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