Pensioni, il cantiere riparte dalle uscite anticipate: nel 2022 la soglia anagrafica è scesa a 61,4 anni
Nell'incontro a Palazzo Chigi con le parti sociali Giorgia Meloni ha annunciato la riapertura del cantiere della riforma previdenziale. Due le priorità per il governo: garantire la tenuta del sistema ed evitare il manifestarsi di una bomba sociale concentrando gli sforzi sulle pensioni future. L'esecutivo terrà conto dell'andamento della spesa pensionistica, che sarà mappata dal nuovo Osservatorio istituito al ministero del Lavoro. E anche sulla base di queste valutazioni sarà deciso il dopo-Quota 103, in attesa che, con tempi più lunghi, prendano forma veri e propri interventi strutturali
di Marco Rogari
I punti chiave
3' di lettura
Si riparte dalle uscite anticipate. Sarà il primo tavolo sulle pensioni a riaprire i battenti dopo la sospensione di febbraio. A riattivare ufficialmente il cantiere della riforma della previdenza è stata la premier Giorgia Meloni nell'incontro con le parti sociali del 30 maggio a palazzo Chigi sulle riforme. Anche se per arrivare a veri interventi strutturali occorrerà del tempo. «Si lavorerà sul rafforzamento del sistema previdenziale, con particolare riguardo alle pensioni future», ha detto la presidente del Consiglio. Che ha aggiunto: «Dobbiamo garantire la tenuta del sistema ed evitare il manifestarsi di una bomba sociale nei prossimi decenni». Attenzione alle nuove generazioni, dunque, ma anche ai conti e ai complessi equilibri dell'impalcatura previdenziale dove si annida una spesa che cresce a un ritmo superiore al 7% l'anno e, malgrado il freno azionato con Quota 102 (e ora con Quota 103) dopo l'enorme varco aperto con Quota 100, si abbassa la soglia di pensionamento anticipato. Che, come evidenzia la Corte dei conti, a fine 2022 risultava collocata a quota 61,4 anni mentre l'anno precedente era a 61,6 anni.
Tavoli tecnici e Osservatorio
A giugno ripartiranno i tavoli tecnici governo-sindacati sulle pensioni che sono stati congelati dopo l'ultimo contro sulla previdenza di febbraio 2023. Il governo si avvarrà anche delle indicazioni dell'Osservatorio sull'andamento della spesa previdenziale che è stato istituito dal ministro del Lavoro Marina Calderone. Nei prossimi giorni il Mef, la Covip e l'Istat dovrebbero scegliere i membri di loro competenza, che si aggiungeranno a quelli del ministero del Lavoro, e a quel punto la nuova struttura potrà diventare operativa.
Primo round sugli anticipi con la mappatura della spesa previdenziale
Secondo la premier, l’Osservatorio sulla spesa previdenziale «sarà utile per mappare tutta la spesa e per valutare anche gli effetti di determinati provvedimenti in tema di esodi aziendali e ricambio generazionale». In quest'ottica Meloni ha annunciato che il primo tavolo a partire sarà quello sugli anticipi pensionistici.
Il nodo Quota 103
La corsa della spesa pensionistica e gli spazi di finanza pubblica non certo ampi per costruire la prossima manovra sembrano impedire l'avvio di una nuova riforma pensionistica già nel 2024. E sembrano anche allontanare il traguardo di Quota 41 cui, come è noto, guarda una parte della maggioranza, a partire dalla Lega. Con la legge di bilancio l'esecutivo dovrà comunque affrontare il nodo di Quota 103 (il canale di uscita anticipata con almeno 62 anni d'età e 41 di contributi) che si esaurirà il 31 dicembre di quest'anno. Due le opzioni sul tavolo: prolungare per almeno altri 12 mesi Quota 103, magari in una versione leggermente rivisitata, oppure ricorrere a una nuova misura-ponte da individuare proprio sulla base del lavoro del tavolo sugli anticipi pensionistici e dei suggerimenti che arriveranno dall'Osservatorio.
Cala a 61,4 anni la soglia anagrafica media delle uscite anticipate
Il governo dovrà anche fare i conti con la soglia anagrafica delle uscite anticipate che, nonostante il rallentamento imposto dai requisiti introdotti con Quota 102 (e ora con Quota 103) dopo il varco aperto tra il 2019 e il 2021 da Quota 100, a fine 2022 in media è scesa a quota 61,4 anni mentre nel 2021 era a 61,6 anni. A fotografare la situazione è la Corte dei conti nel rapporto sul coordinamento della finanza pubblica, in cui si fa anche notare che per i soli lavoratori dipendenti privati l'età media alla decorrenza dei trattamenti di anzianità o comunque anticipati nel 2022 era di 61,2 anni contro i 61,4 anni del 2021.
Meloni: garantire la tenuta del sistema
Meloni ha detto alle parti sociali che l'obiettivo del governo è quello di garantire «la tenuta del sistema ed evitare il manifestarsi di una bomba sociale nei prossimi decenni». Anche per questo motivo l'esecutivo cercherà di concentrare i suoi sforzi sulle pensioni future.
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