Pensioni, su del 5,2% il costo delle uscite dei dipendenti pubblici: il 58,9% sono anticipate
Dall’ultima rilevazione dell'Inps emerge che all’1 gennaio 2023 risultano erogate agli “statali” 3.107.983 pensioni per un costo di 83,3 miliardi. Il 59,6% dei trattamenti è versato a donne. Le Regioni con il numero più elevato di pensionati pubblici sono Lombardia e Lazio
di Marco Rogari
I punti chiave
2' di lettura
Crescono dello 0,8% gli accessi alla pensione dei dipendenti pubblici. E soprattutto restano elevate le uscite anticipate che rappresentano il 58,9% del totale. Dall’ultimo monitoraggio dell’Inps emerge che all’1 gennaio 2023 risultano versati 3.107.983 trattamenti contro i 3.082.954 del 2021, per un importo complessivo annuo di 83.318 milioni di euro: il 5,2% in più rispetto all'anno precedente (79,2 miliardi).
Il peso delle pensioni anticipate
La rilevazione dell’Inps sull’andamento della gestione dei dipendenti pubblici (Gdp) mette in evidenza come il 58,9% degli assegni erogati agli statali all’1 gennaio 2023 sia in forma anticipata o d’anzianità. E questi trattamenti assorbono 54,416 miliardi, pari a quasi due terzi del conto complessivo da 83,3 miliardi per i trattamenti pensionistici degli “statali”.
Tutte le uscite dei dipendenti pubblici
Alle uscite anticipate si aggiungono quelle di vecchiaia, che rappresentano il 14,3% del totale, per un importo annuo di 13,736 miliardi. Le pensioni di inabilità sono una fetta pari al 6,5% e il restante 20,3% è costituito, complessivamente, dalle pensioni erogate ai superstiti.
Più pensionate che pensionati
L’Inps fa sapere che il 59,6% del totale dei trattamenti pensionistici dei dipendenti pubblici è erogato a donne, contro il 40,4% versato a uomini. In tutte le categorie di pensione, con la sola esclusione delle pensioni di inabilità, l’Istituto ha rilevato una maggior presenza di pensionate sui pensionati, «con differenziazione massima nelle pensioni ai superstiti in cui le donne rappresentano il 16,8% del totale delle pensioni e gli uomini il 3,5%».
Il 39,8% della spesa al Nord, al Sud il 36,4%
Il numero maggiore di assegni è erogato nelle Regioni settentrionali (40,9%) E sempre al Nord è concentrato il 39,8% della spesa, ma le Regioni del Sud e le Isole sono a un’incollatura (36,4%), mentre il restante 23,6% è assorbito dall’Italia centrale.
Lombardia e Lazio, maggior numero in pensione
Le Regioni con il maggior numero di pensioni pubbliche sono la Lombardia e il Lazio rispettivamente con l’11,9% e l’11,3% del totale, seguite da Campania (9,4%) e Sicilia (8,4%). Le Regioni con la percentuale più bassa di pensionati pubblici sono la Valle d'Aosta (0,3%), il Molise (0,7%) e la Basilicata (1,1%).
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