Pensioni: Governo pronto a sterilizzare gli effetti del calo del Pil
L’annuncio della ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, all’incontro con i sindacati. Il part time verticale sarà equiparato a quello orizzontale garantendo una copertura previdenziale piena
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La sterilizzazione degli effetti del calo del Pil sul montante contributivo in modo che non si riduca e non diminuiscano gli importi delle pensioni che saranno liquidate nei prossimi anni. È l’intenzione del governo annunciata dalla ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo nell’incontro sugli interventi in materia previdenziale da inserire in legge di Bilancio.
I sindacati, dopo l’incontro avuto con il Governo, hanno riferito anche un’altra novità: il part time verticale sarà equiparato a quello orizzontale garantendo una copertura previdenziale piena in termini di giorni di lavoro anche a chi lavora un tempo ridotto non solo sulle ore giornaliere ma sui giorni della settimana o sui mesi. La copertura previdenziale è completa per quanto riguarda la durata ma il calcolo per l’importo della pensione terrà conto della contribuzione versata sulla base della retribuzione percepita che sarà inferiore a fronte di meno ore complessive di lavoro.
Quota 41 per i lavoratori fragili
Il Governo ragiona sulla richiesta dei sindacati di inserire la possibilità di pensione anticipata con almeno 41 anni di contributi per i lavoratori fragili così come ipotizzato nelle scorse settimane, ma sottolinea che c’è qualche problema nell'identificazione della platea. I sindacati hanno chiesto di far rientrare i malati immunodepressi, riceventi o in attesa di trapianto, diabetici, cardiopatici pazienti in dialisi tenendo presente i lavoratori che non possono prestare attività lavorativa perché giudicati inidonei al lavoro o che siano stati licenziati per superamento del periodo di comporto. Bisognerà inoltre tenere conto dei lavoratori impegnati in settori con un più alto rischio di contagio come la sanità e i trasporti.
I sindacati
La Uil considera positivo l’incontro con il Governo anche se restano aperti alcuni temi «decisivi». La ministra Catalfo - ha detto il segretario confederale della Uil Domenico Proietti - «si è detta disponibile a prorogare l’Ape sociale, con l’inserimento dei lavoratori fragili e inabili alla mansione, e Opzione donna, ad equiparare il part time verticale a quello orizzontale ai fini previdenziali, a rendere esigibile il Fondo esattoriali e, semplificare il contratto di espansione per le aziende fino a 500 dipendenti e a prevedere un nuovo semestre di silenzio-assenso per i fondi pensione». La Uil ha ribadito, per l’Ape sociale - ha spiegato - «l'esigenza di varare misure che rivedano i codici Istat, i quali precludono l'accesso a molti lavoratori che, per tipologia di mansione ne avrebbero diritto. Chiede anche la «riduzione del requisito contributivo richiesto per settori particolari come gli edili, gli agricoli ed i marittimi nei quali i limiti richiesti diventano escludenti».
Anche la la Cgil considera «utile» l’incontro avuto con il Governo anche se sottolinea che le disponibilità emerse sono «importanti, ma non sufficienti» in particolare sulla quattordicesima e sugli esodati. «Apprezziamo - dice il segretario confederale Roberto Ghiselli - l'impegno a proseguire il confronto, a partire dall'appuntamento in sede tecnica di questo pomeriggio, e la conferma di un incontro tra qualche settimana per discutere della riforma complessiva del sistema». La Cgil sottolinea che è positiva la proroga di un anno di Opzione donna e Ape sociale, con l’allargamento della platea di quest’ultima a chi non percepisce la Naspi, così come la risoluzione del problema della piena copertura previdenziale per il part time verticale, che spesso riguarda lavoratrici donne.
Sono invece «positivi, ma non sufficienti» gli impegni all'abbassamento della soglia attualmente prevista da 1.000 a 500 dipendenti per il contratto di espansione, e a mantenere fino a sette anni l'isopensione (ora a carico completo dell'azienda), valutando la possibilità di introdurre la Naspi per il primo periodo di uscita. C’è inoltre la disponibilità del Governo a un nuovo periodo di silenzio assenso per rilanciare l’adesione alla previdenza complementare e la proroga dei termini per le due Commissioni di studio sulla separazione tra assistenza e previdenza e sui lavori gravosi e una norma per quanto concerne il fondo esattoriali».
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