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Pensioni, dopo la proroga di Ape e Opzione donna subito il round con i sindacati

In parallelo al varo della manovra riapre il cantiere previdenza con l’obbiettivo di trovare una soluzione allo scalone che si apre nel 2022 alla fine della sperimentazione di Quota 100

di Davide Colombo e Marco Rogari

Pensioni: con la manovra proroga per Opzione donna e Ape sociale

2' di lettura

Il nodo è il post-Quota 100. E l’appuntamento è già fissato per il 4 novembre, con un doppio confronto tra governo e sindacati. Per trovare una soluzione al problema della flessibilità in uscita che, alla fine del 2021 si manifesterà con uno scalone di 5 anni, si riparte dalle proroghe per un anno previste in legge di Bilancio per Ape sociale e Opzione Donna, con l’aggiunta della piccolissima rivalutazione delle pensioni fino a quattro volte il minimo (ovvero 2.029 euro lordi al mese).

Ape sociale e Opzione donna
Per un altro anno a una specifica platea di lavoratori in condizioni di difficoltà sarà consentito l’utilizzo dell’anticipo per la pensione con 63 anni di età e 30 di contributi (35 in alcuni casi particolari). Mentre per le lavoratrici dipendenti con 58 anni (59 se autonome) in possesso di almeno 35 anni di contribuzione al 31 dicembre 2019 sarà consentito di uscire con un assegno ricalcolato con il metodo contributivo.

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Si tratta di due canali di pensionamento agevolato di cui quest’anno hanno beneficiato circa 22mila lavoratori e che, nelle riflessioni sul dopo Quota 100 potrebbero essere in parte rese strutturali. Operazione che, potrebbe allargarsi anche all’Ape volontaria e aziendale, ovvero il finanziamento bancario agevolato sull’anticipo fino a tre anni della pensione che, come si ricorderà, scade nel 2019 e non è oneroso per lo Stato.

Le due commissioni tecniche
Il disegno di legge di Bilancio prevede l’istituzione di due commissioni tecniche sui lavori gravosi e la separazione della spesa previdenziale da quella assistenziale. I due organismi saranno presieduti dal ministro del Lavoro e composti da rappresentanti di Istat, Inail, Inps , Funzione pubblica del Consiglio superiore degli attuari, nonché da esperti in materie economiche, statistiche e attuariali designati dalle organizzazioni sindacali e datoriali.

Il tavolo governo-sindacati
Il 4 novembre riparte al ministero del Lavoro il confronto tra l’Esecutivo e Cgil, Cisl e Uil, per definire una riforma previdenziale che possa garantire la sostenibilità e l’equità del sistema a conclusione del triennio di sperimentazione di Quota 100. Sul tavolo le possibili estensioni della platea di lavoratori ammessi all’Ape sociale o agli anticipi pensionistici per attività usuranti.

E non è da escludere che si apra un confronto anche sulla previdenza complementare, visto che resta in campo la proposta del presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, di avviare un fondo previdenziale pubblico per garantire una pensione adeguata ai giovani con carriere lavorative discontinue.

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