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Pensioni dei medici e cedolare, possibili modifiche alla manovra: ecco cosa può cambiare

Mentre le opposizioni restano sulle barricate, la maggioranza valuta limature su punti specifici a partire dalla stretta sulle pensioni dei medici e dalla cedelare secca sugli affitti brevi

3' di lettura

La legge di bilancio blindata del governo Meloni potrebbe subire qualche aggiustamento. Mentre le opposizioni restano sulle barricate, la maggioranza valuta limature su punti specifici a partire dalla stretta sulle pensioni dei medici. Potrebbe cambiare, dunque, la stretta inserita nella legge di bilancio per i medici che vanno in pensione.

L’apertura di Durigon

Non lo esclude il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon che paventa un effetto boomerang della misura. «La norma inserita - osserva - spinge i medici ad andare in pensione». Un punto che può, però, essere corretto. «Non ci saranno emendamenti - dice Durigon - ma come governo possiamo, in qualche modo ed a saldi invariati, cercare di gestire questa situazione. Se c’è la necessità per correggere alcune cose faremo un maxi-emendamento».

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Il plauso dei medici

Un’apertura che viene letta con favore dai medici. «Valutiamo positivamente - sottolinea il presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli - l’impegno per trovare una soluzione concreta a una questione complessa». La stretta - che prevede una diversa rivalutazione dell’assegno per chi lascia il lavoro con una quota di pensione retributiva inferiore a 15 anni - riguarda una platea di circa 4mila persone nel 2024 e 7mila nel 2025 con un risparmio per il prossimo anno di 7 milioni.

Su cedolare probabile emendamento governo

Modifiche possibili in arrivo anche sulla cedolare secca sugli affitti brevi. «La cedolare secca al 21% che nella manovra passa al 26% è stata oggetto di trattativa politica, perché noi di Forza Italia pensiamo che le imposte sulle case non vadano aumentate. Quindi abbiamo trovato un punto di contatto sul fatto che per la prima casa in locazione l’aliquota resti al 21% e che dalla seconda in poi passi al 26%. Oggi il governo sta cercando di capire come fare, perché andrebbe modificata la disposizione nella legge finanziaria che è già stata bollinata. Siccome abbiamo l’impegno a non presentare emendamenti sulla manovra, allora lo presenterà direttamente il governo perché è impegnato nell’accordo con Forza Italia» spiega ad Adnkronos Dario Damiani, senatore di Forza Italia e membro della Commissione Bilancio, a proposito della norma sulla cedolare secca per locazioni e affitti brevi. E aggiunge: «Di sicuro lavoreremo sul Codice identificativo nazionale, per rendere più trasparente il settore delle locazioni e degli affitti brevi».

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Opposizioni all’attacco

Proposte di modifica arriveranno, invece, copiose, dal centrosinistra. «È una manovra durissima contro gli italiani», attacca il leader pentastellato Giuseppe Conte mentre Elly Schlein chiama tutte le opposizioni in piazza contro una manovra «fragile» e «senza visione». I dem, intanto, denunciano quello che definiscono un ennesimo “condono”: la misura riguardante la possibilità di regolarizzare pagando un’imposta al 18% le differenze tra le rimanenze di magazzini contabili e fisici.

Le altre novità

Un tema destinato a far discutere. Intanto spunta una multa salata per le compagnie assicurative che dovessero rifiutarsi di accendere la polizza che la manovra rende obbligatoria per le aziende sugli eventi calamitosi. Si va da 200mila euro a un milione. E tra i balzelli compare anche quello sulla cessione di metalli preziosi: in mancanza della documentazione del costo di acquisto viene tassato l’intero corrispettivo e non più la plusvalenza. Si conferma poi la possibilità per i Comuni che hanno completato i piani di rientro di un innalzamento dell’addizionale Irpef (fino a un massimo dello 0,4) e arriva un fondo per gli enti locali per l’abbattimento delle disuguaglianze nei servizi. Notevoli le risorse stanziate: quasi 1 miliardo all’anno fino al 2030 ma solo a partire dal 2025.



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