Pensioni, per quota 100 adesioni al ralenti ma la spesa vola oltre 300 miliardi
Tra il 2021 e il 2022, ovvero al termine della sperimentazione in corso che consente pensionamenti anticipati con 62 anni e 38 di contributi minimi, la spesa per pensioni passerà da 295,5 miliardi a 304 miliardi (15,9% del Pil)
di Davide Colombo
Tra il 2021 e il 2022, ovvero al termine della sperimentazione in corso che consente pensionamenti anticipati con 62 anni e 38 di contributi minimi, la spesa per pensioni passerà da 295,5 miliardi a 304 miliardi (15,9% del Pil)
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Nonostante le minori adesioni a “quota 100”, che nel 2019 garantiranno minori uscite per 1,4 miliardi, meno di quanto anticipato dal monitoraggio Inps, la spesa per pensioni volerà nel prossimo triennio oltre la soglia psicologica dei 300 miliardi.
Lo rivela la Nota di aggiornamento al Def approvata dal Consiglio dei ministri. Tra il 2021 e il 2022, ovvero al termine della sperimentazione in corso che consente pensionamenti anticipati con 62 anni e 38 di contributi minimi, la spesa per pensioni passerà da 295,5 miliardi a 304 miliardi (15,9% del Pil).
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Nella Nota si usano espressioni molto caute sul tasso di sostituzione, ovvero la famosa “staffetta generazionale” che si sarebbe dovuta innescare sul mercato del lavoro, con assunzioni di giovani al posto dei lavoratori senior in uscita.
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Si verificheranno «solo parziali» assunzioni sostitutive nel 2020, si legge nella Nadef, mentre per “Quota 100” e le altre misure di agevolazione all’anticipo si ipotizza una distribuzione graduale degli accessi al pensionamento nel 2020 e nel 2021, con conseguenti economie pari a 1,7 miliardi nel 2020 e 400 milioni nel 2021; valutazioni che dovranno naturalmente essere confermate a consuntivo. A sostenere la curva della spesa, invertita rispetto alle tendenze precedenti al decreto di gennaio, sono in particolare i maggiori pensionamenti resi possibili dal blocco dell’adeguamento dei requisiti di anticipo alla speranza di vita (che resteranno fino al 2026), mentre a compensazione ci sono solo i vincoli più stretti di indicizzazione delle pensioni all’inflazione, che assicurerà una minore spesa per 415 milioni quest’anno, 1,222 miliardi nel 2020 e 2 miliardi nel 2021.
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