ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùAdeguamento all’inflazione

Pensioni, conguaglio per l’inflazione anticipato al 1° dicembre 2023

A indicare con certezza la data del versamento è la versione finale del decreto legge di accompagnamento alla manovra varata dal governo Meloni. Sarà pagato lo 0,8% necessario a recuperare l’inflazione effettiva (8,1%) garantita fin qui per una quota pari al 7,3%

di Marco Rogari

Pensioni: quota 104 a platea ridotta, poche migliaia di uscite

2' di lettura

È anticipato al 1° dicembre 2023 l’anticipo del conguaglio per il calcolo della perequazione delle pensioni: lo 0,8% necessario a recuperare l’inflazione effettiva del 2022 (8,1%). A indicare con certezza la data del versamento, che tradizionalmente è “calendarizzata” a gennaio, è la versione finale del decreto legge di accompagnamento della manovra varata dal governo Meloni. In alcune bozze del Dl si faceva riferimento alla data del 1° novembre. Con l’invio del provvedimento alle Camere vengono spazzati tutti i dubbi.

Un ritocco di circa 8 euro sull’importo di un assegno in origine di mille euro al mese

Con l’indicizzazione all’inflazione 2022 un assegno che prima dell’inizio di quest’anno era di mille euro mensili è prima salito di 73 euro per effetto della rivalutazione iniziale del 7,3% e ora con il conguaglio dello 0,8% (circa 8 euro) dovrebbe arrivare a quota 1.081 euro: complessivamente il ritocco dovrebbe quindi essere di 81 euro. E naturalmente con il conguaglio dovrebbero anche arrivare gli arretrati (8 euro al mese per le mensilità precedenti a partire da gennaio 2023).

Loading...
In pensione anticipata non si andrà più a 62 ma a 63 anni d'età

Rivalutazione: anche per il conguaglio valgono le «fasce» del 2023

Per effetto della stretta introdotta con la legge di bilancio approvata a fine 2022 la rivalutazione piena al 100% (e annesso conguaglio) è garantita solo per le pensioni fino a 4 volte il trattamento minimo Inps (2.101,52 euro lordi mensili). Si scende poi all’85% per i trattamenti tra 4 e 5 volte il minimo (fino a 2.626,90 euro), al 53% tra 5 e 6 volte il minimo (fino a 3.152,28 euro), al 47% tra 6 e 8 volte il minimo (fino a 4203.04 euro), al 37% tra 8 e 10 volte il minimo (fino a 5.253,80 euro) e al 32% oltre 10 volte il minimo Inps (quindi, di fatto, da 5.254 euro lordi in su).

Nel 2024 il meccanismo di «indicizzazione» sarà rivisto

Il governo ha già lasciato intendere che per il 2024 questo meccanismo sarà rivisto. Ad esempio, la rivalutazione per la «fascia» tra 4 e 5 volte il minimo dovrebbe lievitare dall’85 al 90%. Ma per capire se ci saranno altre novità (probabilmente l’ultima «fascia» sarà ulteriormente penalizzata) occorrerà attendere il testo finale della nuova legge di bilancio.

Riproduzione riservata ©

loading...

Loading...

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti