ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùIncontro al ministero del Lavoro

Pensioni donne, ipotesi 4 mesi di anticipo per ogni figlio

L’ipotesi è emersa in occasione dell’incontro al ministero del Lavoro. Sarebbe anche allo studio la possibilità di eliminare o ridurre in modo sostanziale il vincolo minimo di 1,5 volte l’assegno sociale per accedere alla pensione di vecchiaia nel sistema contributivo

Gap di genere anche sulle pensioni, alle donne il 30% in meno

3' di lettura

Al netto di Opzione donna, per la riforma complessiva delle pensioni il governo valuta l’ipotesi di estendere i quattro mesi di anticipo per ogni figlio (già previsti dalla riforma Dini solo per chi è nel contributivo pieno) a tutte le forme pensionistiche per le donne. È quanto hanno riferito i sindacati al termine dell’incontro al ministero del Lavoro, dedicato in particolare al tema delle donne e dei giovani. Quattro mesi di anticipo equivarrebbero a 700 milioni di spesa in più, aggiungono spiegando che sono in corso valutazioni tra tecnici del Lavoro e Mef. La Cigl parla di incontro «assolutamente interlocutorio». Il nodo allo stato attuale è ancora quello delle coperture.

Allo studio eliminazione o riduzione del vincolo minimo di 1,5 volte l’assegno sociale

Sarebbe anche allo studio, come ha riferito il segretario confederale Cisl, Ignazio Ganga, anche la possibilità di eliminare o ridurre in modo sostanziale il vincolo minimo di 1,5 volte l’assegno sociale per accedere alla pensione di vecchiaia nel sistema contributivo, «che attualmente limita in maniera sostanziale gli accessi al pensionamento, condizionando in particolare le donne e coloro i quali hanno avuto carriere frammentate». Una richiesta che trova spazio nella piattaforma che unitariamente Cgil Cisl e Uil hanno presentato al governo. È stata inoltre confermata l'intenzione di riproporre la Commissione preposta ad analizzare la separazione della spesa previdenziale rispetto a quella assistenziale.

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Bombardieri, impegno del governo su Opzione donna

«Il governo - ha spiegato al termine dell’incontro il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri - ha messo sul tavolo una prima intenzione di modificare la norma su Opzione donna. Ma non ha spiegato se sarà una ulteriore modifica o il ripristino» della forma precedente all’ultima legge di Bilancio che ha ristretto i criteri. «Il governo si è impegnato a modificare l’attuale norma - ha continuato Bombardieri - e a darci risposta nelle prossime ore, nei prossimi giorni perché si stanno confrontando tra ministero del Lavoro e Mef. Quindi aspettiamo di avere qualche notizia. Saremo soddisfatti quando avremo risposte alle nostre richieste. Bisogna passare dalle dichiarazioni ai fatti», ha concluso il sindacalista, aggiungendo che al momento non ci sono già altri appuntamenti fissati.

Cgil, incontro al ministero interlocutorio

Il segretario confederale della Cigl Christian Ferrari ha parlato di « incontro assolutamente interlocutorio. Non abbiamo avuto risposte a partire dalla prima questione, che avevamo sollevato già al primo incontro, il ripristino di Opzione donna - ha aggiunto -. Non perché riteniamo che quella sia una soluzione ma il punto di partenza per rendere credibile un percorso che metta le donne e i giovani al centro. Questa risposta - ha sottolineato Ferrari - non c’è ancora, è una mancata risposta ad oggi nei confronti di 25mila donne che mediamente utilizzano questo strumento ma è soprattutto un segnale politico che non fa ben sperare rispetto alla serietà e alla credibilità di un percorso che avrebbe ben altra ambizione rispetto al solo ripristino di una misura parziale. Se non riusciamo nemmeno a ritornare alla casella di partenza su Opzione donna come potremmo dare una risposta vera alla condizione previdenziale delle lavoratrici d’Italia? Questa è la domanda con cui siamo rimasti al termine di questo incontro». Per quanto riguarda i giovani, ha continuato l’esponente della Cgil, «oltre alle misure previdenziali, che auspicabilmente si discuteranno, è fondamentale il contrasto alla precarietà che è la vera causa della prospettiva previdenziale critica per i giovani: c’è bisogno di allargare la base contributiva e la prima leva è il salario e un lavoro stabile».

Ugl, necessario riformulare Opzione donna

« A breve dovrebbe arrivare la riformulazione di Opzione donna. Difficile, però, la semplice riproposizione di quella passata», ha detto il segretario generale dell’Ugl, Paolo Capone, al termine dell’incontro, al quale ha preso parte il dirigente confederale Fiovo Bitti. «Da parte nostra, abbiamo insistito sulla valorizzazione della maternità, per cui abbiamo accolto con interesse anche l’ipotesi che possa essere introdotto uno sconto di 4 mesi per figlio su tutte le forme pensionistiche. Si potrebbe anche pensare a un assegno più ricco, in alternativa all’uscita anticipata». Sui giovani, ha continuato Capone, «si è ribadita l’importanza di arrivare a una pensione di garanzia in favore di tutti coloro che hanno percorsi professionali discontinui, a prescindere dall’età anagrafica».

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