Per la Francia inizia il semestre Ue: sarà a cavallo di due turni elettorali in cui Macron si gioca tutto
Sarà un semestre condizionato dagli esiti delle elezioni presidenziali di aprile e delle legislative in giugno
di Gerardo Pelosi
I punti chiave
3' di lettura
Relance, Puissance, Appartenance (Rilancio, Potenza, Appartenenza). Con questo slogan il presidente francese Emmanuel Macron assumerà da sabato 1° gennaio la presidenza di turno del Consiglio dell'Unione europea. Ma è bene chiarire subito che sarà un semestre molto particolare, a singhiozzo, condizionato dagli esiti delle elezioni presidenziali di aprile e delle legislative in giugno.
Macron si dichiarerà candidato molto tardi (forse solo a fine febbraio) concentrandosi nelle prime settimane dell'anno nell'impegno europeo giocato come un trampolino di lancio da utilizzare per una riconferma all'Eliseo. Se vincerà sarà lui a convocare un grande summit il 9 maggio (giornata dell'Europa) per presentare con dichiarazione solenne il risultato della Conferenza sul futuro dell'Unione. Si sta già lavorando e i francesi vorrebbero riaprire con l'occasione la questione dello Spitzenkandidat per arrivare a una sorta di elezione diretta del presidente della Commissione. La proposta francese prevede anche il diritto di iniziativa del Parlamento europeo e in alcuni casi la fine del voto all’unanimità tra i Ventisette.
Primo impegno presidenza francese vertice ministri Ue sul digitale
Tra i primi impegni della presidenza francese ci sarà certamente un vertice ministeriale in gennaio sul digitale (dopo che il Parlamento europeo ha dato disco verde al Digital market act). La Francia vorrebbe far adottare rapidamente i regolamenti Dsa e Dma per la regolamentazione dell’uso dei servizi digitali e della concorrenza delle grandi piattaforme. Altro tema caldo la transizione ecologica: Macron punta all’approvazione della Carbon Tax alle frontiere. Sull'immigrazione si vuole introdurre una cabina di regia dello spazio Schengen con riunioni ministeriali a cadenza periodica; introdurre un sistema di supporto d'emergenza per le crisi frontaliere basato su Frontex e sul rafforzamento della cooperazione intergovernativa tra le forze di polizia. Il presidente francese proverà a rilanciare i negoziati sul Patto per l’Immigrazione ma senza grandi ambizioni mentre è già in programma un vertice sull’Africa per rinnovare i partenariati.
Dopo le elezioni conferenza sui Balcani Occidentali e Vertice su difesa Ue
Dopo le due tornate elettorali alla presidenza francese toccherà il compito di convocare un giugno una conferenza sui Balcani occidentali (tema sul quale Roma e Parigi lavoreranno spalla a spalla) e il vertice dei capi di Stato e di Governo per l'approvazione dello strategic compass sulla difesa europea in vista del consiglio Nato del 29 e 20 giugno a Madrid. Nel saluto per le festività di fine anni ai connazionali presenti in Italia l'ambasciatore francese in Italia Christian Masset ha reso omaggio all'amicizia italo-francese rafforzata ulteriormente dopo la firma del Trattato del Quirinale e ha spiegato in cosa si dovranno tradurre i tre obiettivi della presidenza. Il rilancio significa più occupazione, difesa del potere d'acquisto ma anche transizione ecologica; la potenza è la necessità la Ue di essere sempre di più attore nel mondo sui grandi temi globali; l'appartenenza significa per Masset «essere fedeli ai nostri valori».
Una “guerra lampo” per chiudere dossier maturi e aprirne di nuovi
Macron vede la presidenza Ue come una sorta di guerra (”blitzkrieg”) per chiudere dossier già esaminati e lanciare di nuovi. La riforma del Patto di stabilità è una priorità che lo vede in prima linea insieme a Mario Draghi così come nel rilancio dell'economia e nella lotta alla pandemia. La sintonia con l’Italia è molto forte ma non tale da offuscare il rapporto con il nuovo cancelliere tedesco Olaf Scholz. Macron e Draghi sono d’accordo sulla flessibilità delle regole per incentivare il finanziamento di progetti per transizione verde e digitale e per aprire a strumenti di bilancio comuni, sul modello del meccanismo Sure. Altra delle priorità è il completamento dell’Unione bancaria ma a Parigi c’è la consapevolezza che le posizioni tedesche sono ancora ostili sulla proposta di assicurazione europea sui depositi bancari.
Presidenza diffusa in Francia ma il 19 Macron è atteso a Strasburgo
Macron vorrebbe convocare molte riunioni non più solo a Bruxelles ma anche in Francia. L'andamento della pandemia e della variante Omicron guiderà necessariamente tutte le decisioni ma Macron vorrebbe una ”presidenza diffusa” con consigli informali organizzati in Francia. I vertici dei ministri della Difesa o degli Esteri si potrebbero quindi riunire a gennaio a Brest e Amiens, la città dove è nato Macron. Il calendario porterà poi i ministri Ue a riunirsi a Lille e Marsiglia, Grenoble e Tolosa. Molto atteso il discorso del presidente francese davanti al Parlamento europeo di Strasburgo il 19 gennaio, nel quale ribadirà l’urgenza di costruire l’Europa come “potenza globale”.
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