Per i giovani della Next generation un futuro nella consulenza finanziaria
Il 41% dei giovani vuole raggiungere il benessere economico, il 32% il successo nel proprio lavoro, il 35% vuole un lavoro flessibile ed autogestito
di Antonio Criscione
I punti chiave
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3' di lettura
C’è un futuro per i giovani nella consulenza finanziaria? Una risposta - positiva - viene dalla ricerca condotta da Research Dogma e sostenuta da Assoreti con il patrocinio di Ocf (che ha istituito una commissione per sostenere l’ingresso dei giovani nella professione). La ricerca (che sarà presentata il 18 maggio al Salone del risparmio) mira a leggere bisogni ed aspettative della Next Gen verso la vita e il lavoro, con un particolare riferimento ad un potenziale sbocco nel settore della consulenza finanziaria.
I dati della ricerca
Secondo i dati della ricerca, il 41% dei ha in mente il raggiungimento del benessere economico, il 32% intende aver successo nel proprio lavoro, il 35% vuole un lavoro flessibile ed autogestito. E comunque l’indipendenza e la voglia di autogestirsi hanno un ruolo rilevante per questi giovani. «Il mix delle “cose che contano di più nella vita” dei giovani è complesso - spiegano gli autori della ricerca -. Ci sono valori giovanili (il viaggio o il proprio gruppo di amici) che convivono con valori di progettualità di vita come: la famiglia, il benessere, il provare a raggiungere una certa serenità economica. La Next Gen ha assimilato i valori sociali ed ha una sua sensibilità spiccata per la sostenibilità, il futuro del pianeta e il rispetto dei valori sociali e dell’individuo. Ma al momento sembra più preoccupata di trovare la propria strada che di trasformare questi valori in concreti progetti di vita».
Consulenza e aspettative
Tornando al quesito iniziale, la ricerca spiega che la consulenza finanziaria è di certo tra i lavori che permettono di coniugare le aspettative dei giovani, anche se poi la conoscono poco, così come altri sbocchi del mondo della finanza. Anche se un rinnovato interesse sembra potersi rilevare. Secondo Mauro Maria Marino, Presidente Ocf: «Negli ultimi anni, se consideriamo le prove valutative, abbiamo rilevato un aumento dei giovani candidati che nel 2021 costituiscono la fascia più numerosa. I giovani rappresenteranno la professione del futuro, per questo come Ocf stiamo lavorando, in sinergia con le associate, per costruire le condizioni migliori per chi decide di intraprendere un percorso di carriera nel mondo della consulenza finanziaria. Impegno che da tempo portiamo avanti promuovendo iniziative dedicate, come “quota giovani”».
Quota giovani
Quest’ultima è un’iniziativa nata nel 2020, con l’intento di favorire l’accesso e la permanenza nell’albo dei neo-consulenti di età non superiore ai 30 anni. «L’iniziativa ha permesso - continua Marino - di sostenere, anche quest’anno, 1.761 giovani professionisti». Per questo l’Ocf ha deciso di rinnovare per tutto il 2023 la misura che consente ai giovani - che hanno superato la prova valutativa e che si siano iscritti all’albo unico dei consulenti finanziari nel 2023- di fruire nel 2024 e nel 2025 della riduzione del 50% del contributo quota annuale dovuto all’Organismo.
Formazione innovativa
Anche Marco Tofanelli, segretario generale Assoreti, sottolinea l’impegno della sua associazione al mondo dei giovani. «Si tratta di uno dei driver principali cui dedichiamo attività che ci impegnano che su diversi fronti, dagli interventi sull’accesso alla professione, sui requisiti di conoscenza e competenza, su una formazione innovativa, al passo con loro e che li stimoli a vedere il ruolo della nuova consulenza finanziaria e il contributo reale lo danno le associate con i loro programmi di inserimento. Ci saranno importanti soluzioni innovative, di cui oggi iniziamo a vedere in realtà solo i primi passi; soluzioni che però sono nelle corde, nella sensibilità professionale dei giovani».
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