ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùQuarta gamma

Per le insalate pronte in busta le vendite tornano ai livelli pre-Covid

Verso un business da un miliardo. Il settore vuole promuovere consapevolezza e regole più certe sul rispetto della catena del freddo

di Alessio Romeo

(Stocked House Studio - stock.adobe.com)

2' di lettura

Tutti o quasi la utilizzano ma non tutti sanno bene cos’è. La cosiddetta “IV gamma”, frutta e verdura fresca lavata, trattata e pronta all'uso, è tornata ai livelli pre covid e ora il settore sta cercando di promuovere una maggiore consapevolezza delle regole sulla catena del freddo per tutelare la sua espansione. Nel periodo più acuto della pandemia il comparto non ha beneficiato dell'effetto “corsa alle scorte” trattandosi di prodotti freschi non a lunga scadenza. Una dinamica che ha frenato una tipologia di consumi entrata ormai a far parte abituale della spesa per la maggior parte degli italiani: secondo una ricerca svolta da Bva Doxa per conto di Unione Italiana Food, il 93% dei consumatori usa prodotti di IV gamma, anche se solo il 34% di loro ne conosce la definizione. La maggior parte decide di acquistarli per la loro comodità e velocità di utilizzo; il 63% dichiara però di interrompere la catena del freddo che ne garantisce la perfetta conservazione.

Dopo aver chiuso il 2021 con un giro d'affari in crescita del 6,3% a quota 867,3 milioni di euro (+6,9% i volumi venduti), il 2022 è iniziato per il settore con risultati in ulteriore miglioramento: con oltre 187 milioni di confezioni vendute nei primi tre mesi (+8,2%), la IV gamma ha raggiunto un valore di 244,7 milioni di euro, in aumento del 4,7% sul primo trimestre 2021, seconde le rilevazioni di mercato Nielsen.

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«Nelle ultime 52 settimane l'intero settore ha raggiunto quota 982 milioni di euro, con una crescita del 6,1% che l'ha riportato ai livelli pre-covid sia a valore che a volume – sottolinea Andrea Battagliola, presidente del Gruppo IV Gamma di Unione Italiana Food –. Ora sarebbe importante sedersi a un tavolo con tutti gli operatori della filiera per capire come poter garantire al meglio il mantenimento della catena del freddo e sensibilizzare il consumatore sulla sua importanza nella gestione del prodotto dal punto vendita fino a casa».

La normativa che regola il settore risale al 2011 con una legge dedicata che ha introdotto parametri chiari e stringenti sulle modalità di lavaggio, la catena del freddo e l'etichettatura. Regole all'avanguardia in Europa in particolare sulla continuità della catena del freddo con l'obbligo di garantire una temperatura uniforme inferiore agli 8 gradi dal confezionamento alla vendita e sulle informazioni al consumatore con nuove indicazioni obbligatorie in etichetta, tra cui la dicitura «prodotto lavato e pronto al consumo/pronto da cuocere» che mira a rendere immediatamente riconoscibile il prodotto di IV gamma, distinguendolo da altre tipologie di ortofrutticoli confezionati che richiedono altri passaggi (in particolare il lavaggio) prima di essere consumati. La sostenibilità del settore – e il ruolo del packaging riciclabile nella scelta dei consumatori – è certificata anche da un nuovo progetto del Crea che ha dimostrato la possibilità di utilizzare i residui della lavorazione dell'ortofrutta di IV gamma per lo sviluppo di microrganismi probiotici.

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