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Per il Moscato la sfida delle bollicine extradry

di Filomena Greco.

(Artem - stock.adobe.com)

2' di lettura

Storicamente terra di bollicine dolci, ora alle prese con nuovi disciplinari per produrre bollicine a basso tasso di zuccheri. La battaglia dei produttori di Moscato per conquistare una fetta di mercato occupata saldamente dal Prosecco è soltanto all’inizio. Oggi conta su circa un milione di bottiglie di Asti Secco (Docg) prodotte su un totale di 85 milioni di pezzi, questa la stima del Consorzio dell’Asti e del Moscato d’Asti Docg per l’anno in corso.

In terra d’Asti è nata la tradizione dello spumante italiano esportato in tutto il mondo, tanto che oggi la quota di export del Moscato d’Asti ha raggiunto l’85% del totale della produzione 2020. Tra il 2016 e il 2017, racconta Giacomo Pondini, direttore del Consorzio dell’Asti «è nata l’idea di mettere a punto una lavorazione del Moscato per la produzione di bollicine secche, avviata prima come una sperimentazione nei laboratori del Consorzio dell’Asti e poi diventati un vero e proprio disciplinare, con la produzione di Secco extradry che ha raggiunto quota un milione». Per il nuovo prodotto, si punta al mercato italiano che appare più ricettivo in una prima fase, per poi arrivare anche a lanciare l’Asti Secco all’estero.

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Oggi lavorano all’Asti secco, tra gli altri, cantine come Cuvage, azienda di Acqui Terme, Tosti, realtà di Canelli, Araldica, Bosio, Duchessa Lia, Cascina Fonda, Banfi, Valle Belbo e Gancia, realtà storica del Piemonte.

Ora l’obiettivo dei produttori è irrobustire la gamma di bollicine non dolci con il Brut. « Si tratta di un percorso che il Consorzio vuole ampliare alle uve moscato con con nuove procedure per vini brut, con un residuo zuccherino ancora inferiore rispetto al secco».Una scelta che va incontro alle nuove tendenze del mercato e ai gusti del consumatore. Nei mesi scorsi è stata avviata la procedura di approvazione del nuovo Disciplinare, con già le prime richieste di modifiche e la prospettiva, entro l’anno, di avere il documento operativo e a disposizione dei produttori astigiani.

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