Per Porsche «il miglior risultato della storia». Blume rilancia sugli e-fuel
Solo il +2,6% di consegne, eppure il risultato operativo è salito del 27,4% a 6,8 miliardi di euro. Il rendimento è salito al 18%. Dividendo da 911 milioni
di Redazione Finanza
3' di lettura
Porsche ha registrato un balzo dei profitti nel 2022 potendo contare su una politica di aumento dei prezzi. Con un aumento delle vendite del 13,6% a 37,6 miliardi di euro (con crescita soprattutto negli Stati Uniti e in Cina), il risultato operativo è salito del 27,4% a 6,8 miliardi di euro. Il rendimento è salito al 18% dal 16% dell’anno precedente. Il brand del gruppo Volkswagen che produce auto sportive ha raggiunto questo risultato record anche se le consegne sono aumentate del 2,6% a 310mila veicoli. Porsche è quotata da settembre ma in breve tempo ha superato Volkswagen in fatti di valore di mercato, superando i 100 miliardi di dollari.
«In condizioni difficili, abbiamo ottenuto di gran lunga il miglior risultato nella storia della Porsche», ha commentato il ceo di Porsche Oliver Blume , che è anche ceo dell’intero gruppo Volkswagen . Per il 2023, Porsche punta a vendite di gruppo comprese tra circa 40 e 42 miliardi di euro. Il ritorno operativo sulle vendite è previsto tra il 17 e il 19%, confermando gli obiettivi dell’Ipo dello scorso autunno nonostante i tempi di incertezza economica e geopolitica.
Obiettivo 20%
Ma il board ha lanciato un programma “Road to 20” per aumentare i rendimenti a oltre il 20% a lungo termine. Il cfo Lutz Meschke ha promesso che il marchio sarà più forte che mai. A partire dalla gamma di prodotti, passando per i prezzi, fino alla struttura dei costi. «I nostri fattori di successo sono il migliore posizionamento dei prezzi, il forte mix di prodotti, l’aumento delle vendite del gruppo, gli effetti dei tassi di cambio e la nostra elevata disciplina dei costi», ha spiegato il direttore finanziario.
Elettrificazione avanti tutta
La casa di Stoccarda vuole espandere la gamma di modelli con un altro suv oltre il Cayenne. E intende continuare con la sua ambiziosa strategia di elettrificazione. Nel 2024, dopo i noti problemi con lo sviluppo del software, il Macan sarà consegnato ai clienti nella versione full electric. Le batterie, è stato precisato, saranno fabbricate in Germania con un partner. Una precisazione importante dopo la vicenda che ha visto al centro la possibile decisione di Volkswagen di emigrare con una gigafactory negli Stati Uniti.
La 718 completamente elettrica è prevista per la metà del decennio e sarà seguita dalla versione a batteria della Cayenne. La quarta generazione del suv, viene riferito, sottolinea l’obiettivo di Porsche di consegnare oltre l’80% dei suoi nuovi veicoli come modelli completamente elettrici nel 2030.
Porsche sta inoltre rafforzando il proprio team IT con un proprio dipartimento guidato dal neoassunto Sajjad Khan. «Porsche continuerà a rafforzarsi in aree tecnologiche chiave, come lo sviluppo di software o batterie», ha aggiunto Meschke.
E-fuel promossi da Blume
Blume ha toccato lo spinoso argomento del dibattito sugli e-fuel, che ha definito «emotivo» ed ha affermato che non esiste alcun conflitto tra l’elettrificazione e la produzione di e-fuel durante una call seguita alla presentazione dei risultati. Porsche è il più forte sostenitore degli e-fuel come metodo per abbassare le emissioni di carbonio salvando il motore a combustione interna dopo il 2035. «Possiamo adattare la politica fiscale per rendere gli e-fuel più economici. La politica dovrebbe sostenere gli investimenti per rendere i prezzi più attraenti», ha affermato il ceo della casa di Stoccarda. «Ne vale la pena. Non conosco altra possibilità per decarbonizzare le auto con motore a combustione», ha concluso.
Dividendo da 911 milioni: ecco perché
Gli azionisti dovrebbero trarne vantaggio. Intanto per il 2022, è stato proposto un dividendo di 911 milioni di euro. Più un sovrapprezzo di cinque milioni per le azioni privilegiate, il totale ammonta a 916 milioni di euro. Ovvero 1 euro per azione ordinaria e 1,01 per azione privilegiata.
Il titolo a Francoforte scambiava in rosso (-5,3%) alle 16. Nel 2023 è in positivo (+14%).
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