L’intervista: Giordano Lombardo (Plenisfer Investments)

«Per i prossimi 10 anni? Bisogna ripensare la gestione di portafoglio»

«Non basta spalmare gli investimenti tra azioni e obbligazioni, occorre impostare strategie volte a raggiungere un obiettivo di rendimento preciso»

di Isabella Della Valle

(SyB - stock.adobe.com)

2' di lettura

«Sono 40 anni che i tassi scendono e che i mercati azionari e obbligazionari salgono. Il tema oggi è capire se questo trend sia terminato e cosa fare per affrontare il prossimo decennio». Parte da questa riflessione Giordano Lombardo, fondatore e ceo di Plenisfer Investments, nonchè ex presidente di Assogestioni.

Che cosa ci hanno insegnato questi 20 anni?

Che bisogna agire in modo diverso. Di fronte alla possibilità che il prossimo decennio non si muova nella direzione di quelli precedenti dobbiamo mettere in discussione le logiche di costruzione di portafoglio. In questi anni c’è stata una proliferazione eccessiva nell’offerta di prodotti e una ricerca esasperata di rendimento con assunzione sempre maggiore del rischio da parte del cliente retail e dell’investitore istituzionale. E oggi si parte ancora dalla convinzione che per avere un portafoglio efficiente basti investire equamente tra bond ed equity aggiungendo una parte di private asset o qualche strumento di nicchia, ma non è più così. Anche l’affermazione dei prodotti passivi, Etf in primis, tipici strumenti da bull market, non rispondono al problema futuro dell’asset allocation.

Loading...

Quale scenario abbiamo di fronte?

Abbiamo tre grandi incognite. La prima è geopolitica e riguarda il minor peso degli Usa e la maggior presenza della Cina, paese in cui il capitalismo è gestito con una logica diversa rispetto all’occidente e sul quale gli investitori si sono già scottati. La seconda è l’esaurirsi della spinta del calo dell’inflazione e il fatto che i tassi non scenderanno più. La terza riguarda il debito perché i Qe allontanano i problemi ma non li risolvono.

Vale a dire?

Da Lehman in poi c’è sempre stata una risposta delle autorità monetarie molto forte che ha sorretto i mercati, ma queste crisi nascevano dall’accumularsi del debito e rispondere con la creazione di altro debito ha acuito una fragilità di fondo che prima o poi andrà affrontata.

Quindi?

Bisogna costruire portafogli che tengano conto degli scenari possibili e non considerare più i benchmark classici; anche se all’inizio hanno avuto un ruolo stabilizzatore, oggi sono troppi e non aiutano a costruire una strategia. Va ripensato il modo di gestire, costruendo il portafoglio pezzo per pezzo. Bisogna partire da un rendimento target in funzione del rischio e coinvolgere l’industria alternativa perchè ora c’è troppa separazione. È una rivoluzione ma da qualche parte dobbiamo cominciare.

Ci sono i fondi flessibili che non seguono il benchmark..

Non mi riconosco nei flessibili, classificazione troppo vaga. In Plenisfer diamo obiettivi concreti, per esempio di rendimento, e puntiamo a raggiungerli, liberi dal benchmark.

Riproduzione riservata ©

loading...

Loading...

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti