Per Sisley doppia sfida tra fragranze e prodotti per capelli
Sisley ha ridotto il consumo di acqua nei processi produttivi del 22% e ricicla più del 75% dei rifiuti industriali per ottenere nuova materia prima
di Silvia Pieraccini
2' di lettura
È un marchio di riferimento nello skincare di qualità, ma ora Sisley Paris vuol crescere anche nelle fragranze e nei prodotti d’alta gamma per i capelli, accompagnando i clienti in un percorso di educazione com’è avvenuto per i trattamenti viso. «Stiamo lavorando strategicamente per riportare la cura del capello in profumeria, il nostro canale-principe: siamo presenti in 800 punti vendita in Italia», annuncia Riccardo Ferrari, direttore generale di Sisley Italia, filiale tricolore del marchio francese, arrivato poco più di un anno fa. «Uno shampoo da 65 euro rappresenta ancora un blocco per i consumatori – aggiunge Ferrari - ma dobbiamo far capire, anche insieme ai competitor, che i prodotti per capelli sono importanti come una crema viso».
Va in quest’ottica il lancio nei prossimi giorni del trattamento senza risciacquo “La Creme 230” sotto il brand Hair Rituel by Sisley: arricchito di oli di Camelia e Moringa, si applica prima di usare asciugacapelli o piastre. L’altro asse di sviluppo di Sisley è rappresentato dalle fragranze che oggi danno il 5% dei ricavi (come i capelli, mentre lo skincare pesa il 60% e il make-up il 30%). «Ma le fragranze valgono il 50% del mercato beauty italiano – aggiunge Ferrari – e Sisley non potrà dirsi una marca globale se non diventerà forte anche in questo segmento. Il primo step è arrivare a farle pesare almeno il 10% dei nostri ricavi».
Il profumo del resto è l’asset che ha tenuto anche durante la pandemia, mentre ha sofferto il make-up mortificato dalla mascherina e ha marciato l’area trattamento legata alla maggior disponibilità di tempo. «Il mercato della profumeria selettiva nel 2020 ha avuto una flessione del 27% (fonte Npd) - spiega Ferrari – ma ha premiato i brand premium come il nostro». Sisley Italia (35,2 milioni di fatturato 2019 con 1,95 milioni di utile) a livello di sell out ha segnato -22% nel 2020 e quest’anno prevede di confermare i livelli di vendite. L’Italia è il secondo mercato dopo la Francia.
«Continuiamo a investire in comunicazione, in formazione del personale, nel lancio di nuovi prodotti e in sostenibilità – aggiunge Ferrari -: abbiamo ridotto il consumo di acqua del 22%, ricicliamo più del 75% dei rifiuti industriali per ottenere nuova materia prima, la casa madre ha piantato 4mila alberi nelle strutture di Saint-Ouen l’Aumône e Blois, riducendo così il consumo di Co2 e migliorando l’ambiente di lavoro».
Sisley Italia ha continuato a investire anche nelle consulenti di bellezza che presidiano le profumerie (sono più di 100 in Italia con tre nuove assunte). «Spiegare il prodotto è fondamentale, e questo è uno degli elementi che ci differenzia dagli altri marchi», conclude Ferrari. È anche per questa volontà di informare il consumatore, oltre che per non danneggiare i punti vendita, che l’e-commerce diretto, aperto un anno fa, resta un canale residuale.
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