Per tornare appetibili servono listini efficienti e tecnologici
La quotazione in Borsa è ancora un’opzione valida per supportare la crescita aziendale? Dopo i numerosi delisting di questi due anni, in molti si stanno ponendo questa domanda, alla quale ne segue necessariamente una seconda: in quale Borsa conviene oggi quotarsi?
di Fabio L. Sattin
3' di lettura
La quotazione in Borsa è ancora un’opzione valida per supportare la crescita aziendale? Dopo i numerosi delisting di questi due anni, in molti si stanno ponendo questa domanda, alla quale ne segue necessariamente una seconda: in quale Borsa conviene oggi quotarsi?
Per cercare di rispondere è necessaria una considerazione preliminare. La Borsa, di fatto, è sempre esistita, a partire dalle prime negoziazioni nella metà del XVI secolo, quando mercanti e banchieri si riunivano nel palazzo della famiglia Van der Bourse per scambiarsi titoli di credito, monete o altro. E da quel momento ha sempre rappresentato un pilastro dello sviluppo economico dei Paesi più evoluti. Non è un caso che quasi tutte le grandi società del mondo siano quotate. Già questo sembra dimostrare come la Borsa non sia un prodotto “di moda” ma qualcosa di legato allo sviluppo economico e sociale di un Paese.
Certamente, anche la Borsa subisce gli effetti delle ciclicità connesse alla congiuntura economica, così come è accaduto in questi anni caratterizzati da crisi e incertezze. È proprio da qui che deriva il ritiro di alcune società dai mercati borsistici anche se, come già accaduto in molti casi, è altamente probabile che queste tornino sui listini in futuro, trovando nella quotazione un elemento di supporto al loro sviluppo.
Personalmente credo che, in particolare per le nostre imprese, la Borsa continui a rappresentare un fondamentale elemento di sviluppo e un modo per realizzare quell’indispensabile crescita dimensionale e internazionale che rappresenta il tallone d’Achille di molte nostre società. Senza parlare di come questa possa contribuire alla soluzione delle tematiche di ricambio generazionale e di governance che oggi molte imprese italiane si trovano ad affrontare.
Per quanto riguarda la scelta del mercato per la quotazione, esiste una forte concorrenza a livello internazionale ed è necessario che le Borse rendano i loro processi sempre più snelli, efficienti e veloci. È su questo terreno che i mercati devono agire celermente e al meglio per attirare aziende e investitori. Ciò risulta particolarmente rilevante, urgente e valido soprattutto per Borsa Italiana, il cui funzionamento e la cui offerta verranno auspicabilmente e ulteriormente migliorati e resi più efficienti, omogenei e adatti al contesto internazionale grazie al suo ingresso nel circuito EuroNext. Già oggi per le società che si quotano nel segmento Star di Borsa Italiana, dove oltre l’80% degli investitori sono stranieri, un allineamento a livello internazionale è fondamentale.
La seconda grande sfida che i mercati dovranno affrontare sarà sul fronte delle tecnologie, che avranno un forte impatto sui processi e sul funzionamento dei mercati e richiederanno significativi investimenti per poter stare al passo della concorrenza che potrebbe anche arrivare da nuove categorie di operatori economici tecnologicamente avanzati. Ma se Borsa Italiana, e in particolare il circuito EuroNext, daranno una pronta e decisa risposta a queste due necessità, credo che per le imprese italiane non sarà necessario andare altrove.
Con questo non voglio sottovalutare il fatto che oggi la quotazione in Borsa possa rappresentare una scelta non sempre semplice, a causa delle elevate incertezze prospettiche e della scarsa liquidità di alcuni segmenti, altro aspetto su cui bisognerà sicuramente intervenire. Si tratta tuttavia di un tema che riguarda qualsiasi decisione di tipo finanziario, inclusa la scelta di quotarsi, che è prima di tutto una decisione strategica legata agli obiettivi di sviluppo e di crescita di lungo termine. Né voglio sottovalutare il fatto che, se non verranno realizzate le necessarie semplificazioni a livello normativo e procedurale e gli indispensabili investimenti in tecnologia e risorse umane, esiste il serio rischio di perdere un’occasione. Se accadesse ne andrebbe della solidità e dello sviluppo del nostro sistema economico.
Auspico quindi che tutti i soggetti coinvolti in tali decisioni si rendano conto di quanto sia importante per il nostro Paese e per le nostre imprese avere un mercato borsistico burocraticamente snello, efficiente, tecnologicamente avanzato e fortemente competitivo a livello internazionale, pur nel rispetto delle necessarie tutele
degli investitori.
Se tutte queste condizioni verranno soddisfatte, rimango del parere che la quotazione in Borsa sia, specialmente per le nostre imprese e anche per quelle più piccole, un’opzione molto valida e da prendere in primissima e seria considerazione oggi più che mai, evitando al contempo il rischio di cadere prima o poi preda di aziende straniere, peraltro in gran parte esse stesse quotate e quindi dotate di risorse finanziarie che le nostre società, spesso ad azionariato privato, difficilmente possono reperire autonomamente.
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