Interventi

Per tornare a correre è necessario fare le riforme

di Michele Faioli e Claudio Lucifora

4' di lettura


.In diretta online venerdì 29 gennaio alle ore 15 sui canali social dell'Università Cattolica e del Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro (Cnel) - e promosso dalla facoltà di Economia Milano-Roma, si terrà il seminario intitolato “Investimenti e lavoro nel piano Next Generation EU. Un patto tra generazioni per un'economia inclusiva” che ospiterà un intervento del Commissario Ue Paolo Gentiloni. L'evento si aprirà con i saluti istituzionali di Franco Anelli, rettore dell'Università Cattolica, di Tiziano Treu, presidente Cnel, di Antonella Occhino, preside della facoltà di Economia dell'Università Cattolica, di Gianna Fracassi, vice presidente Cnel.
Alle ore 16 seguirà una tavola rotonda, coordinata dal docente di Diritto del lavoro in Cattolica e consigliere Cnel Michele Faioli, cui prenderanno parte i docenti dell'Ateneo Alessandro Rosina e Ivana Pais, Carlo Sangalli, presidente Confcommercio, e Annamaria Furlan, segretaria generale Cisl.
Chiuderà i lavori l'economista della Cattolica e consigliere Cnel Claudio Lucifora. Anticipiamo di seguito alcuni dei contenuti del seminario.

Una volta si sarebbe detto che, di fronte all'instabilità politica del Governo, i mercati guardavano all'Italia con apprensione e nervosismo, mentre lo spread dava la misura di tale apprensione. Adesso invece, scongiurato temporaneamente il giudizio dei mercati grazie allo scudo della BCE, è l'Europa stessa che guarda all'Italia con preoccupazione. Dopo essere intervenuta a sostegno dei paesi più colpiti dalla pandemia e dalle conseguenze economiche delle misure di lockdown, l'Europa vede nell'Italia di questi giorni un malato speciale, non solo per il record di mortalità in eccesso accumulata durante la pandemia, ma soprattutto per la fragilità del suo tessuto economico e politico. Dopo l'approvazione dell'ennesimo scostamento di bilancio per il varo del quinto Decreto Ristori, molti si domandano quando la crescita del debito tornerà dal dimenticatoio in cui è attualmente confinata, grazie alla sospensione del Patto di stabilità, ad essere oggetto di attenzione da parte dell'azione di Governo e prima che siano di nuovo i mercati a ricordarcelo.Sebbene la scommessa dei Governi europei, e non solo di quello italiano, sia quella di andare avanti il più velocemente possibile con le vaccinazioni per favorire la ripresa dell'economia ed agganciare la ripresa mondiale, la domanda che tutti si pongono è fino a quando si potrà prolungare la politica dei ristori e il blocco dei licenziamenti. Soprattutto, ci si domanda cosa succederà dopo. La sensazione è che l'impatto occupazionale sarà devastante. Sommando le mancate assunzioni, i mancati rinnovi dei contratti a termine e la riduzione degli addetti che probabilmente scaturirà dalle difficoltà finanziarie di molte imprese oltre a quelle che non riapriranno del tutto, i posti di lavoro persi potrebbero essere molti di più dei 500.000 certificati dall'Istat dall'inizio della crisi. Sempre, l'Istat prevede che, nel corso del 2021, più di un terzo delle imprese saranno a rischio sopravvivenza. Le preoccupazioni per la tenuta sociale del Paese, dopo mesi di restrizioni e difficoltà economiche, rappresentano un campanello d'allarme da non sottovalutare. In questo quadro, non dovrebbe quindi sorprendere la speranza che tutti ripongono nel programma Next Generation EU per uscire dall'attuale crisi e mettere le basi per il futuro rilancio dell'economia. Tuttavia le ingenti risorse europee da sole non garantiscono la ripresa, né il rilancio dell'economia se il loro impiego non sarà tempestivo ed efficace, e se agli interventi non verranno affiancate quelle riforme strutturali che la Commissione europea ha posto come condizione per l'erogazione delle risorse del Recovery fund. Per discutere di questo l'Università Cattolica e il Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro hanno organizzato, il prossimo 29 gennaio alle 15:00, un webinar con il Commissario europeo per l'economia Paolo Gentiloni.Nel corso dell'incontro si discuterà di Europa sociale, occupazione e piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), tenendo presente che il patto tra le generazioni, a cui Next Generation EU ci orienta, è indissolubilmente legato alle necessarie riforme strutturali da fare nel nostro paese. Nei prossimi giorni la Commissione pubblicherà un aggiornamento delle linee guida sui PNRR, rispetto alla versione presentata lo scorso settembre, per coadiuvare i paesi nella preparazione dei piani nazionali a seguito dell'intesa tra Parlamento europeo e Consiglio sul regolamento che istituisce la Recovery and Resilience Facility. La Commissione intende rafforzare l'invito rivolto ai governi nazionali ad intensificare l'impegno riformatore, infatti molti dei piani già inviati a Bruxelles si sono rivelati deboli sul fronte delle riforme strutturali, e privi di dettagliate analisi di costo-efficacia necessario a garantire che le risorse siano impiegate bene. Non bisogna infatti dimenticare che la condizionalità sulle riforme è quello che ha consentito l'accordo tra i paesi beneficiari e i cosiddetti paesi frugali, i quali vigileranno attentamente sul disegno, sui programmi e sull'implementazione dei piani nazionali. Si dice l'Italia deve tornare a correre. Ebbene è opportuno che in questa corsa ad ostacoli l'Italia possa gareggiare senza trovarsi di fronte ostacoli più alti (troppo poca concorrenza e cattiva gestione del mercato del lavoro), un terreno più scivoloso (data dall'inefficienza della PA, dalla lentezza della Giustizia e dalla corruzione diffusa) e una zavorra sulle spalle (per l'elevata evasione e debito pubblico), tutti elementi che decenni di mancate riforme hanno finito per accumulare. Per tornare a correre è necessario sbarazzarsi di tutto questo.

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