Perché le mamme guadagnano meno?
A 5 anni dalla laureagli uomini vedono il loro reddito aumentare quando diventano padri (+57 euro di media), mentrele donne lo vedono diminuire quando diventano madri (-45 euro)
di Luisa Rosti
2' di lettura
Diventare genitori ha effetti opposti sulla retribuzione del padre e della madre. I dati sui laureati magistrali, a cinque anni dal conseguimento del titolo, mostrano che gli uomini vedono il loro reddito aumentare quando diventano padri (+57 euro di media), mentre le donne lo vedono diminuire quando diventano madri (-45 euro di media).
La nascita di un figlio impone una riorganizzazione nella divisione del lavoro di entrambi i coniugi tra produzione domestica e produzione per il mercato, e le scelte conseguenti dipendono da un lato dal complicato intreccio di preferenze genuine e condizionamenti degli stereotipi e, dall'altro, dalla diversa struttura degli incentivi (cioè dei costi e benefici) che delimita il loro campo di scelta.
Gli studi del Nobel per l’Economia Daniel Kahneman insegnano che gli individui basano spesso le loro decisioni su stereotipi, invece che su criteri di scelta razionale. Alla nascita di un figlio, le scelte sono influenzate in qualche modo dal condizionamento degli stereotipi di un lontano passato, quando si diceva, di un uomo «adesso che è diventato papà è il momento di aumentargli lo stipendio perché è più responsabile e affidabile», e di una donna «ormai, dopo la maternità è per l'azienda una risorsa persa».
L'esperimento condotto da Correll, Bernard e Paik dimostra che la valutazione di un identico curriculum è diversa a seconda che i candidati siano o non siano genitori: i valutatori hanno giudicato le madri meno dedite al lavoro, meno competenti, meno adatte per assunzioni o promozioni, ed hanno proposto loro salari più bassi rispetto alle non madri. Per i padri, invece, vale il contrario: i valutatori hanno giudicato gli uomini senza figli meno competenti e meno motivati rispetto ai padri.
Ma per spiegare gli effetti opposti della genitorialità sulla retribuzione bisogna considerare il fatto che le decisioni che le persone prendono nel corso della loro vita, e che si riflettono nella differenza dei loro redditi anche dalla diversa struttura degli incentivi, cioè dei costi e benefici che definiscono il campo di scelta dei decisori. Di conseguenza, modificare la struttura degli incentivi (come ad esempio migliorare l'occupabilità, garantire la parità di retribuzione e sostenere le prospettive di carriera delle donne) è un obiettivo cruciale per la politica economica, perché il condizionamento degli stereotipi da un lato, e una struttura degli incentivi inadeguata dall'altro, portano all'ineguale ripartizione del lavoro tra i generi che si osserva nei dati, e causano uno spreco di talento che danneggia l'intera società, non solo le madri.
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