Perchè torna l’appeal sulle azioni del Vecchio continente
Secondo gli esperti sono diversi i fattori che rendono più interessante i titoli europei. Un ruolo importante lo giocano le valutazioni ancora più a buon mercato e la maggiore vocazione green
di Lucilla Incorvati
I punti chiave
4' di lettura
L’Europa torna al centro degli interessi degli investitori. Dopo 10 anni di sottoperformance, l’indice Msci Emu è in rialzo del 16% in dollari, rispetto al 9,7% dell’indice Msci All-Country World ex Us. Secondo gli strategist di Schroders, ci sono quattro trend che ne spiegano le ragioni. Il tema valutativo gioco un ruolo di primo piano perchè se i prezzi delle azioni europee sono ancora più a buon mercato rispetto ad altre aree, la dinamica potrebbe cambiare. Tornano in auge i titoli ciclici e tra gli outsider quelli legati ai viaggi e spostamenti.
Quattro fattori che richiamano l’interesse sull’Europa
La old economy non guida più l’economia europea come un tempo e negli ultimi 10 anni la capitalizzazione dei titoli It nell’eurozona è più che triplicata (il peso è passato dal 4,5% al 14,3%) ed è diventato il terzo per importanza con i titoli growth maggior fonte di rendimento. Il secondo fattore è il minor peso dei settori con più bassa esposizione allo stile growth (come utility, energia e finanziario che oggi rappresenta solo il 14,1%). È un cambiamento importante, dato che la sottoperformance dell’Eurozona nel corso degli ultimi 10 anni è stata legata a questo. Il terzo trend sta nelle aspettative al rialzo sugli utili futuri aziendali. Storicamente un deterrente a una sovraperformance rispetto alle azioni globali. Infine, con le attese sui profitti riviste al rialzo e una composizione settoriale in miglioramento, gli investitori stanno rivalutando l’Eurozona. Secondo Richard Brown, gestore di Janus Henderson a questo mix di fattori ha contribuito anche una risposta più efficace del Vecchio continente alla pandemia sia in termini di velocità, sia di scala rispetto alla crisi finanziaria del 2008. «Ciò ha sostenuto la ripresa permettendole di prendere piede molto più rapidamente - dettaglia Brown. - L’Europa resta un mercato ciclico, il più colpito durante la pandemia ma ora beneficia maggiormente della fase di recupero, con previsioni di crescita del Pil e dei profitti superiori agli Stati Uniti».
Prezzi più a buon mercato?
Fino a oggi i titoli europei sono stati in media inferiori a quelli Usa. «Ha fatto eccezione il settore It - spiega Gianmarco Rania, responsabile azionario di Banor Capital - C’è stata un’impennata dei prezzi quando i grandi fondi e indici, si sono mossi sull’Europa alla ricerca di alternative ai più cari titoli Usa e asiatici. Anche gli investitori europei hanno iniziato a trascurare Amazon e Google a vantaggio dei titoli domestici. Di conseguenza, questi hanno beneficiato del trend che già aveva coinvolto il settore a livello globale». È il caso dell’olandese Sml, il cui valore è esploso con l’arrivo della variante Delta super gettonata sia a livello industriale sia borsistico. Secondo Brown, Healthcare, Consumer Discretionary e Industrial hanno tutti un peso maggiore negli indici europei e rispetto agli Stati Uniti una valutazione media inferiore. Come ricordano ancora da Schroders, lo sconto che oggi l’Europa presenta a livello di valutazioni rispetto ad altre aree potrebbe ridursi a fronte di una crescita degli utili e conseguentemente un’espansione futura dei multipli. Lo slittamento dalla old economy alle industrie esposte a una crescita strutturale potrebbe condurre a tassi di crescita degli utili più elevati e meno volatili, facendo salire le valutazioni ma non nell’immediato.
I settori più promettenti
Guardando ai settori da preferire ci sono i leader nei settori consumer (Nestle, Lvmh, Daimler Mercedes) e industriali (Legrand, Schneider, Atlas Copco) secondo Brown. Martin Skanberg, fund manager, European Equities, Schroders, suggerisce di guardare alla selezione dei titoli e dei settori europei tenendo conto, rispetto ad altre aree del mondo, al premio sui dividendi tipicamente offerto rispetto ad altre regioni. Interessanti i settori alimentari e delle assicurazioni, che mostrano tradizionalmente caratteristiche di qualità (generazione di cassa, bassa volatilità, potere di determinazione dei prezzi), ma dove c'è una chiara differenza a livello di valutazioni con i comparable statunitensi.
Energia punita e materiali all’avanguardia
Sia Brown sia Skanberg suggerisono di non trascurare energie rinnovabili, utility e i titoli del settore dei materiali all’avanguardia nella tecnologia a supporto della decarbonizzazione della produzione di acciaio e cemento. «Tra le opportunità a lungo termine ci sono i fornitori dell'industria dell'energia pulita, i produttori di apparecchiature originali. L'Europa -sottolinea Skanberg- ospita numerose aziende “green tech” che forniscono le industrie eolica e solare. Tra le società chimiche che giocano un ruolo importante nella produzione di energia verde c’è la tedesca Wacker Chemie, leader nella fornitura di polisilicio. Nell'eolico, c’è la svedese SKF, che produce i cuscinetti a sfera necessari per le turbine eoliche e per molte altre applicazioni».
Il ruolo dei trasporti
I trasporti sono attualmente responsabili di un quarto delle emissioni di gas a effetto serra dell’UE. Il Green Deal europeo punta a ridurle del 90% entro il 2050 e un obiettivo chiave è quello di aumentare considerevolmente l’adozione di veicoli puliti, viaggi in treno e carburanti alternativi. «In Europa ci sono aziende automobilistiche in grado di soddisfare questa domanda - aggiunge ancora Skanberg -. Per molti, Tesla è ancora il primo brand associato ai veicoli elettrici, ma in Europa Volkswagen si è trasformata in un leader del settore elettrico, e sta anche investendo nella tecnologia delle batterie. Anche i carburanti bio giocano un ruolo importante: aziende del settore, come la finlandese Neste, offrono una soluzione per i veicoli diesel rimanenti sulle nostre strade. Neste ha un prodotto diesel rinnovabile che può essere usato al posto di quello convenzionale; inoltre, ha sviluppato un carburante sostenibile per l'aviazione (SAF) che è già utilizzato da alcuni vettori aere».
I titoli legati al mondo dei viaggi
Gianmarco Rania di Banor Capital sa ha in sovrappeso con un orizzonte di medio periodo i ciclici ritiene che il vero settore outsider è il comparto legato a travel & leasure, destinato a recuperare sia perchè da marzo in Borsa è rimasto indietro sia perchè la domanda legata ai viaggi sarà esponenziale: «c’è voglia di partire anche a fronte di una spesa maggiore». Si pensi che il traffico aereo in Germania e Regno Unito è ancora per il 40/50% sotto il periodo pre-covid. Quindi, potranno beneficiare di questa espansione i produttori di aerei (Airbus), i vettori (British/Iberia), le società di manutenzione (Safran), i gestori del traffico (Atlantia e Vinci), navi da crociere e alberghi.
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