Perché Whatsapp ha posticipato di tre mesi le nuove regole sulle privacy?
L'8 febbraio, nessun account verrà sospeso o eliminato” ha chiarito WhatsApp.. La società di Menlo Park si prende più tempo per spiegare i cambiamenti
di L.Tre.
2' di lettura
«L’8 febbraio nessun account sarà sospeso o eliminato». Le proteste degli utenti hanno avuto la meglio. WhatsApp ha deciso di rimandare la modifica delle condizioni di utilizzo di tre mesi. “Stiamo posticipando la data in cui alle persone verrà chiesto di rivedere e accettare i termini”, ha affermato WhatsApp in un post sul blog che decide così di prendersi un po’ più di tempo per spiegare meglio i cambiamente nel regolamento.
La fuga degli utenti fuggiti su app di messaggistica rivale come Telegram e Signal deve avere convinto i manager di Whatsapp a cambiare idea.
«In modo graduale, e secondo le tempistiche di ciascuno - si legge nel blog - inviteremo i nostri utenti a rivedere l'informativa prima del 15 maggio, quando saranno disponibili le nuove opzioni business».
Nonostante la società di Menlo Park abbia chiarito a più riprese che le modifiche annunciate non riguardino gli utenti dell'Unione Europea, anche in Italia si è sollevato un polverone senza fine che ha spinto settimana scorsa il Garante per la Privacy ad aprire un fascicolo portando la comunicazione dell’azienda Usa all'attenzione dell'Edpb, il Board che riunisce le Autorità privacy europee.
Due i rilievi. Per il regolatore italiano, infatti, l'avviso comparso nei giorni scorsi sugli smartphone di un po' tutti i cittadini che usano l'app di messaggistica, è poco chiaro, e va valutato con attenzione. Ma più che altro a fare discutere sono proprio le regole per l’utenza business. Come peraltro già annunciato in ottobre, alle aziende viene offertà la possibilità di archiviare le conversazioni che hanno avuto con gli utenti. Secondo quanto comunicato, «potranno usare le chat che ricevono per i loro scopi commerciali, che possono includere la pubblicità su Facebook». Detto altrimenti, le aziende possono usare queste conversazioni a scopi commerciali. Su questo punto forse seguirà un ulteriore chiarimento. Ad oggi però sappiamo solo che le novità entreranno invece in vigore il 15 maggio; oltre tre mesi dopo quanto inizialmente preventivato.
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