Dalla disciplina delle intercettazioni ai permessi in carcere, il decreto Giustizia è legge
Permessi e domiciliari

Si interviene nell'abito dell'ordinamento penitenziario per modificare la disciplina procedimentale dei permessi cosiddetti di necessità e della detenzione domiciliare in deroga, cioè sostitutiva del differimento dell'esecuzione della pena. Per entrambe le misure, la modifica consiste nella previsione di un parere obbligatorio che i giudici di sorveglianza devono richiedere al procuratore antimafia in ordine all'attualità dei collegamenti con la criminalità organizzata e alla pericolosità del soggetto. Solo al procuratore distrettuale, se la decisione riguarda l'autore di uno dei gravi reati elencati (come l'associazione di stampo mafioso), anche al procuratore nazionale, se riguarda un detenuto sottoposto al regime del 41-bis. Trova spazio anche anche una disposizione tesa a stabilire l'obbligo di revoca del provvedimento di ammissione alla detenzione domiciliare “in deroga” quando vengano meno le condizioni per le quali era stata concessa.
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