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Persimmon prevede netto calo delle vendite immobiliari nel 2023: tonfo del titolo a Londra

Tagliato il dividendo sul 2022 nonostante profitti operativi sopra le stime

di Stefania Arcudi

(janez964 - stock.adobe.com)

2' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Seduta da dimenticare per il gruppo immobiliare e delle costruzioni britannico Persimmon che, con un ribasso arrivato anche quasi a 10 punti, scivola in coda al FT-SE 100 della Borsa di Londra, dopo il taglio del 75% del dividendo e l'allarme sui profitti del 2023, che saranno penalizzati dall'atteso rallentamento del mercato immobiliare britannico.

A sostenere il titolo non basta dunque il fatto che nel 2022 i ricavi sono aumentati a 3,82 miliardi di sterline (da 3,61 miliardi) e i profitti operativi sono saliti del 4% a 1,01 miliardi di sterline, sopra le stime degli analisti per 983,4 milioni. Il mercato immobiliare nel Regno Unito ha subito un netto rallentamento negli ultimi mesi a causa dell'aumento dei tassi dei mutui e delle preoccupazioni sull'economia, che scoraggiano gli acquirenti. Secondo i dati dell'istituto di credito ipotecario Nationwide, il mese scorso i prezzi delle case sono diminuiti in termini annuali per la prima volta dal giugno 2020, con un calo dell'1,1%.

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"I tassi di vendita registrati negli ultimi cinque mesi fanno prevedere che le transazioni immobiliari completate saranno in netto calo quest'anno e lo stesso vale anche per i margini e i profitti", ha detto Dean Finch, amministratore delegato di Persimmon, pur sottolineando che "è ancora presto per fare previsioni certe". Alla luce di tutto questo, Persimmon ha deciso di tagliare il dividendo a 60 pence per azione per l'anno fiscale 2022, dopo avere staccato cedole annuali per 235 pence per azione negli ultimi anni (con l'eccezione dell'anno in cui i lockdown resi necessari dalla pandemia hanno bloccato l'attività edile). Il mercato ha male accolto le indicazioni della società, anche se qualche analista cerca di vedere il bicchiere mezzo pieno: "Vedere la cedola ridotta a 60 pence è deludente, ma il dividendo torna a valori sostenibili per la società, anche in condizioni di mercato difficili, e lascia spazio per una potenziale crescita", spiegano gli esperti di Quilter Cheviot.

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