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Pesche piatte Saturnia, al via un mega frutteto a Fermo

Progetto Anfiteatro: nasce l’azienda agricola di nettarine piatte più grande d'Europa: si estende su 32 ettari e accoglie 60mila piante

di Manuela Soressi

(stefania57 - stock.adobe.com)

2' di lettura

Parte il progetto “Anfiteatro” con cui nasce a Fermo l’azienda agricola di nettarine piatte probabilmente più grande d'Europa: si estende su 32 ettari e accoglie 60mila piante di questa nuova ed esclusiva tipologia di drupacee, che viene venduta in Gdo con il brand Saturnia. Ed è solo l’inizio. Entro fine anno gli ettari diventeranno 40 e, a regime, daranno circa 1.500 tonnellate di nettarine piatte. Ma l’obiettivo è più ambizioso: raddoppiare la superficie coltivata e i volumi entro cinque anni e costruire un magazzino di confezionamento in modo da soddisfare anche le richieste dei Paesi esteri.

Dietro questo progetto c’è l’azienda Eleuteri, che ha deciso di investire due milioni di euro per rinforzare la leadership italiana nelle pesche piatte, con 2mila tonnellate ottenute da 120 ettari (un decimo di tutta la superficie nazionale). «È la sfida più importante fatta dalla nostra famiglia in oltre 37 anni di lavoro su questo frutto – spiega Marco Eleuteri, titolare dell’azienda (6 milioni di euro di ricavi) –. Grazie ai 200 ettari che avremo in produzione nel 2024 potremo ampliare il mercato in maniera importante sia in Italia sia all’estero, guidando la crescita di questi frutti in cui siamo riconosciuti come uno dei maggiori specialisti al mondo». Tutto è partito negli anni 80 quando l’università del New Jersey ha reso le pesche piatte più lisce, sode, aromatiche, colorate e durevoli. La Spagna è stata la prima a puntare su queste nuove varietà, diventandone il leader mondiale. Invece in Italia è stato Eleuteri a introdurle, dapprima sulle colline marchigiane e poi anche in Campania, e a lanciare nel 2010 il brand Saturnia. Piccole e profumate, molto dolci e poco acide, le pesche piatte hanno presto conquistato gli italiani mettendo in crisi quelle tradizionali, di cui siamo il secondo produttore mondiale dopo la Cina.

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L’azienda marchigiana non ha mai smesso di investire per migliorarne le qualità organolettiche e la sostenibilità in campo, arrivando a ottenere una produzione costante per consistenza, gusto e profumo, garantiti anche con un’apposita analisi sensoriale. Il progetto Anfiteatro è il punto d’arrivo di un lavoro lungo e articolato, realizzato in collaborazione con la facoltà di Agraria dell’Università politecnica delle Marche, con l’Irta-Istituto di Frutticoltura della Catalogna e con il breeder ispano-francese Psb. In un decennio di sperimentazione l’azienda Eleuteri ha maturato un know-how all’avanguardia, anche grazie alla realizzazione di campi sperimentali nelle Marche, in cui sono state osservate centinaia di selezioni varietali combinate con diversi portainnesti. «Questo ha permesso di selezionare le varietà più adatte ai nostri ambienti produttivi e ci ha convinto a concentrare gli sforzi sulle nettarine piatte di nuova generazione – aggiunge Eleuteri –. Così abbiamo buone possibilità di entrare tra i maggiori produttori mondiali di pesche piatte e di diventare il primo in termini di qualità gustative dei frutti e di sostenibilità ambientale delle coltivazioni».

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