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Petrolio curdo, in mano alla Turchia la “chiave” per sbloccare l’export

In Iraq accordo fatto per consentire la ripresa dei flussi da sabato 13 maggio, una svolta che potrebbe alleggerire i costi di approvvigionamento soprattutto in Italia. Ma non è detto che Ankara voglia riaprire l’oleodotto alla vigilia delle elezioni e senza ricevere nulla in cambio

di Sissi Bellomo

(rosario scalia - stock.adobe.com)

3' di lettura

Dipende dalla Turchia la possibilità di ottenere petrolio un po’ meno caro nel Mediterraneo, a vantaggio dei Paesi che come l’Italia hanno dovuto sostituire le forniture russe. In Iraq tutto è pronto per riattivare, a partire da sabato 13 maggio, i flussi dalla regione autonoma curda: quasi 500mila barili al giorno di greggio che sono mancati per oltre un mese, provocando un ulteriore aggravio dei costi di rifornimento nell’Europa meridionale.

Il governo federale di Baghdad e le autorità di Erbil ...

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