Petrolio, l’Europa snobba i barili russi e Mosca ferma i pozzi
Le importazioni Ue stanno crollando, prima ancora dell’embargo. E il Governo russo ammette che la produzione petrolifera russa potrebbe ridursi del 17% quest’anno, un record dai tempi della disgregazione dell’Urss
di Sissi Bellomo
5' di lettura
L’embargo europeo non è ancora in vigore, ma Mosca sta già faticando ad esportare petrolio e carburanti nel Vecchio continente, dove fino a poco tempo fa piazzava un quarto dei suoi barili. E le mancate vendite non vengono interamente compensate da maggiori acquisti da parte di altri Paesi, come l’India o la Cina. Il risultato è che le compagnie russe, ormai a corto di spazio nei depositi di stoccaggio, stanno frenando la produzione. In modo sempre più drastico.
Le difficoltà ormai sono così gravi...
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