Petrolio, per la Russia ora le entrate si riducono (anche se l’export corre)
Mosca riesce ancora a esportare a livelli vicini a quelli di prima della guerra. Ma il valore del suo greggio crolla rapidamente. L’Aie taglia le stime anche sugli introiti passati: da marzo erano sopravvalutati per un miliardo al mese in media
di Sissi Bellomo
3' di lettura
Più barili, meno entrate. Le sanzioni cominciano a pesare sull’industria petrolifera russa, con incassi che si riducono nonostante le esportazioni continuino – almeno per ora – a correre. A novembre, l’ultimo mese prima dell’embargo europeo, Mosca ha esportato 8,1 milioni di barili al giorno, il massimo da aprile. Rispetto a ottobre sono 270mila barili al giorno in più, eppure i ricavi sono diminuiti di 700 milioni, a 15,8 miliardi di dollari. È quanto emerge dall’ultimo rapporto mensile dell’Agenzia...
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