Peugeot ha reinventato la 208. Opel è rinata nel gruppo Psa
di Corrado Canali
3' di lettura
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ue anni fa proprio al Salone di Ginevra Carlos Tavares, ceo di Psa, aveva annunciato l’annessione di Opel con toni apparsi ai più fin troppo trionfalistici per le condizioni del brand ex General Motors che da 17 lunghi anni aveva provato a riportare in utile, senza però riuscirsi. La storia invece ha dato ragione al manager visto che gli sono bastati poco meno di 11 mesi per cantare vittoria. Il risultato operativo corrente del gruppo ammonta a 5,689 miliardi di, in crescita del 43% vs 2017, all'interno del quale Opel ha realizzato profitti per 859 milioni. Certo, i dati non possono essere paragonati con il passato. Da una parte, i francesi non forniscono dei numeri di confronto e dall’altro gli americani si servivano non solo di criteri contabili diversi, ma anche una differente valuta, il dollaro ovviamente. Inoltre, Opel era inserita nella più ampia divisione europea di General Motors che includeva molte altre attività come il centro di ricerca di Torino e le filiali commerciali di Chevrolet. Di sicuro i francesi di Psa sono riusciti là dove gli americani hanno fallito, ma è anche vero che Opel sta fornendo un contributo a dir poco decisivo alla crescita di Psa che mantiene fede ai suoi propositi realizzando puntualmente quanto previsto dal piano strategico “Push to Pass”. Tanto che visto il raggiungimento delle tappe previste, il top management del gruppo ha deciso di puntare a fare meglio cioè a velocizzare tutte quelle iniziative che puntano all’adattamento dell’apparato tecnico, progettuale e produttivo alle esigenze delle nuove forme di mobilità. Questo assieme a un corposo incremento delle vendite nel mondo.
Sono questi i contenuti della seconda parte del piano “Push to Pass” per il periodo 2019-21 che prende il nome di “Core Mobility Strategy”. Tra gli obiettivi c’è, infatti, quello di aumentare del 50% entro il 2021 le vendite sui mercati extraeuropei. Come? Allargando la propria presenza in aree dove fino ad ra il gruppo è stato assente o poco incisivo. In particolare il brand Peugeot ha l’obiettivo di conquistare una posizione importante in Nordamerica, la Citroën dovrà fare lo stesso in India e Opel in Russia. Ecco perchè sono molteplici le ragioni per cui Psa potrebbe nutrire interesse ad un’intesa con l’asse Torino-Detroit di Fca considerando che al momento il gruppo franco-tedesco fa l’80% del fatturato solo in Europa, così come il gruppo guidato da Manley necessiterebbe di una base più solida in Cina dove, invece, Psa è da tempo presente grazie al brand premium di Ds. Ma non c’è soltanto la strategia alla base dei successi di Tavares e della squadra che dirige.
C’è una crescita di marchi come Peugeot che con la nuova 208 punta in alto e mette nel mirino i marchi più di lusso grazie ad una proposta di elettrificazione accessibile e già pronta. Proprio la 208 è stata la reginetta del salone Ginevra oscurando, suo malgrado, una delle rivali di sempre la pur rinnovata Renault Clio se non altro per il fatto di offrire in gamma una versione elettrica con un’autonomia di 450 km mentre la Clio sarà soltanto ibridizzata e neppure da subito. Se i “cugini” francesi di Renault rispondono con degli interni, senza alcun dubbio, rivoluzionati la 208 non è da meno visto che nell’abitacolo del Leone la modernità è la regola con degli schermi totalmente digitali, da 5, 7 o 10 pollici a sostituire le lancette di tipo analogico.
A bordo della nuova Peugeot, inoltre, l’infotaiment è lo stesso già visto sui suv del brand, la 3008 e la 5008 compatibile con gli standard noti, Apple CarPlay e Android Auto e integrati con la navigazione 3D TomTom. E poi c’è lo stile che deriva dall’ammiraglia del brand la 508, ma “speso” in dimensioni compatte funziona di più tanto che la nuova 208 sembra di un’altra categoria. Un altro punto a favore della piccola del Leone è che fuori la Clio è la sembra. Se in Psa, Peugeot si gode la nuova 208 e Citroen festeggia il centenario, gli altri brand pur dovendo accelerare, hanno buoni margini: Ds, infatti, si gioca la carta del crossover premium Ds3 Crossback che è anche elettrica e Opel punta sulla Corsa a batteria.
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