ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùDue ruote/Test ride

Piaggio Mp3 530 hpe Exclusive, come va il tre ruote italiano

In prova il modello più potente della famiglia degli Mp3 di Piaggio: maturità raggiunta, con pochissimi dettagli migliorabili

di Gianluigi Guiotto

3' di lettura

Sono passate numerose generazioni per il Piaggio Mp3 da quel lontano 2006 quando fu presentato sorprendendo pubblico e addetti ai lavori con un anteriore inedito formato da due ruote. Dopo 17 anni e 230mila unità vendute, l'Mp3 ha creato un nuovo segmento di cui è rimasto il re, ma che è però anche scarsamente popolato: lo abitano solo Adiva (Ad) e Yamaha (Tricity e la moto Niken), mentre Kymco continua a rimandare il lancio del suo Cv3. Eppure è innegabile il senso di sicurezza offerto dalla doppia ruota anteriore: probabilmente prevale l'aspetto istintivo che ha un peso maggioritario nella scelta delle due ruote degli italiani. In poche parole, spesso si acquista più con gli occhi che con la testa. Bando ai sofismi e sintetizziamo: il nuovo Mp3 con il monocilindrico di 530 cc e 44,2 cv si guida un gran bene e va veramente forte. Oltretutto piace agli automobilisti, per due motivi. Primo, lo possono guidare con la sola patente B, grazie all'omologazione come triciclo che impone però il pedale sulla pedana; a proposito: nell'ultima versione risulta molto meno ingombrante e consente di poggiare più comodamente il piede destro. Secondo: la possibilità di congelare la sospensione anteriore e, di conseguenza, non poggiare i piedi a terra nelle fermate, lascia puliti mocassini e orli dei pantaloni.

In sella

Sull'Mp3, seduti a 790 mm da terra, si sta comodi e in posizione naturale (hanno alzato il manubrio e abbassato la pedana), con le braccia rilassate; l'imbottitura non è per nulla cedevole, anzi: dopo un paio d'ore, si apprezza una sosta per sgranchirsi le terga. Chi siede dietro sta più in alto e riceve un po' di aria in più rispetto al pilota che è, invece, molto ben riparato dal parabrezza. Davanti alle ginocchia, nel retroscudo (che è imbottitto nella zona dove possono picchiare le ginocchia), non c'è il classico cassettino dove riporre, per esempio, una bottiglietta d'acqua o il portafoglio; lo si trova, più piccolo, alla base del parabrezza, insieme con un'utile porta Usb con cui ricaricare il telefono. Sempre il retroscudo ospita il nuovo comando del freno di stazionamento e il classico gancio per la borsa. Al sottosella si accede con un pulsante sulla sinistra del cruscotto, con la chiave d'avviamento in tasca (l'Mp3 è keyless): è ampio, illuminato e sufficientemente regolare per ospitare due caschi jet o un integrale e altri oggetti. Sopra il pulsante del sottosella troviamo un interruttore a due posizioni – D e R: è la retromarcia elettrica, che avvia anche la telecamera posteriore collegata al display da 7 pollici (che si collega allo smartphone con il sistema Piaggio Mia, di serie sul 530), e si aziona con il pulsante di avviamento. L'inserimento è brusco ma aiuta molto nelle manovre in pendenza i piloti diversamente alti. A proposito di sistemi di assistenza alla guida, l'Mp3 ha anche il controllo dell'angolo cieco dei retrovisori, molto pericoloso per chi viaggia in moto: un vistoso triangolo giallo si accende sul lato del display in cui sopraggiunge un veicolo.

Loading...

Su strada

Giriamo il cursore e mettiamo in moto. In partenza, il monocilindrico è molto brillante e spinge con vigore i 280 kg in ordine di marcia dell'Mp3, anche se a bordo c'è un passeggero. L'anteriore continua a sorprendere (in positivo) chi si approccia per la prima volta: nel senso che non sembra di avere due ruote da 13 pollici lì davanti; la loro presenza è avvertibile solo quando si finisce in una buca o in avvallamento, che avrebbero messo in crisi un “monoruota”, ma che con l'Mp3 si limita a dare qualche scossone al manubrio. Il tachimetro sale velocemente: provato in autostrada (àmbito in cui si apprezza la presenza del cruise control), la spinta fino a 130 km/h è regolare e senza esitazioni. Al semaforo combattiamo l'istinto che ci impone di poggiare a terra il piede e azioniamo il blocco della sospensione anteriore, la cui disponibilità è annunciata da una spia arancione che lampeggia sul display: con un bip ben avvertibile, l'Mp3 si congela e resta in piedi da solo; girando la manopola, si disattiva quasi istantaneamente (sul tipo di un motore start&stop) e si può ripartire. L'unico pegno da pagare per le due ruote anteriori, oltre a un'infinitesimale inerzia dell'anteriore, è che bisogna far attenzione ai marciapiedi quando si sfilano di lato le auto in coda ai semafori per non strisciare la ruota più vicina al bordo strada. Dettagli migliorabili? Uno solo, a nostro avviso: la frenata, azionando le leve, potrebbe avere un po' di mordente in più (considerando anche le andature che si riescono a tenere con l'Mp3 maggiore), anche se pestando sul pedale, i tre dischi regalano decelerazioni robuste. Infine, i consumi: Piaggio dichiara 25 km/l, valore confermato dall'esemplare in prova.

Riproduzione riservata ©

loading...

Loading...

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti