ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùAlta cucina

Piatti come opere d’arte e quadri nei ristoranti: Miart conquista gli chef

Partnership tra la fiera milanese e gli Ambasciatori del Gusto che si prolungherà nei giorni della Design Week

di Emiliano Sgambato

L’Uomo e il Mare di Vincenzo Butticè è uno dei 10 piatti scelti per celebrare la partnership tra gli Ambasciatori del Gusto e MiArt

3' di lettura

Il made in Italy è oramai un brand a 360 gradi che acquista sempre più valore. I turisti che vengono in Italia sono attratti dalla storia e dalle città d’arte, così come dalle bellezze naturali, ma allo stesso momento anche dalle specialità gastronomiche e dal buon vino. Secondo una stima di Coldiretti l’impatto economico per la spesa alimentare made in Italy è di oltre 30 miliardi di euro, con un terzo del budget della vacanza che viene speso tra ristoranti e souvenir per il palato.

La valorizzazione del made in Italy alimentare non a caso è al centro delle strategie del Governo, che ha candidato la cucina italiana a diventare Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. E proprio in questi giorni al Vinitaly di Verona va in scena il connubio tra le cantine tricolore e il Rinascimento: negli spazi gestiti dal ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare verranno infatti esposte due tele della Galleria degli Uffizi di Firenze: il Bacco di Michelangelo Merisi e il Bacco Bambino attribuito a Guido Reni.

Loading...

Tra contaminazione e visibilità

La 27esima edizione di Miart (dal 14-16 aprile) sarà invece l’occasione per rafforzare la collaborazione tra Fiera Milano e l’Associazione Ambasciatori del Gusto, che ha tra i suoi obiettivi principali quello di valorizzare il patrimonio economico e culturale dell’enogastronomia di qualità italiana.Per la prima volta alcune tra le opere d’arte più preziose della Fondazione Fiera Milano saranno infatti esposte in dieci prestigiosi ristoranti di Milano aderenti all’associazione: una grande occasione di visibilità, anche grazie al prolungamento dell’iniziativa durante i giorni della Design Week milanese (dal 17 al 26 aprile, con le opere che saranno nei ristoranti dal 6 aprile).

«La cucina e l’arte, quando sono di qualità, ci ricordano l’importanza di saper emozionare e la bellezza di emozionarsi – commenta lo chef Carlo Cracco, tra i fondatori di Ambasciatori del gusto –. Sono due mondi molto più affini di quanto si possa immaginare e con una potentissima forza comunicativa che, se condivisa come in questo progetto Miart e Adg, può dare dei risultati straordinari in termini di consapevolezza e coinvolgimento del pubblico».

Dieci piatti come opere d'arte

Photogallery10 foto

Visualizza

«È il primo bellissimo incontro tra due eccellenze: l'arte, contemporanea e moderna, protagonista della fiera milanese e la cucina italiana di qualità di cui gli Ambasciatori del Gusto sono portavoce. L’intento – si legge in un nota – è quello di realizzare una vera e propria contaminazione tra i due mondi andando a stimolare la curiosità e la conoscenza dei rispettivi appassionati».

Quando l’arte è nel piatto

A scendere in campo sono 10 chef-ambasciatori da sempre legati a Milano con i loro ristoranti. Ciascuno di loro ha scelto di mostrare e dedicare all’arte una propria creazione. Un piatto che più di altri, nelle idee dello chef, racconti il mondo dell’arte contemporanea.

Che siano nuove creazioni o “cavalli di battaglia”, i piatti saranno tutti ordinabili nei rispettivi ristoranti nel corso dell’evento: oltre a Cracco con il suo “Timballo in Galleria” partecipano Andrea Berton (“Riccio, prezzemolo, pistacchio e rafano”); Cesare Battisti (Ristorante Ratanà con “Risotto allo zafferano con polpettine di ossobuco”); Vittorio Borgia (Bioesserì, “Dripping di Tartare” ); Vincenzo Butticè (Ristorante Il Moro, “L'uomo e il mare”), Roberto Di Pinto (Ristorante Sine by Di Pinto, “Parmigiana Espressionista”), Antonio e Vincenzo Lebano (Terrazza Gallia, “Spaghettoni Masciarelli miseria e nobilità”); Davide Oldani (Ristorante D'O, con “Mischiare le carte” ), Aya Yamamoto (Gastronomia Yamamoto, “Hambagu”), Viviana Varese (Ristorante ViVa, “Ricordo d'infanzia” ).

Il tesoro della Fondazione Fiera

«Quando due eccellenze come arte e food si incontrano le aspettative non possono che essere straordinarie – ha detto Enrico Pazzali, presidente di Fondazione Fiera Milano –Attraverso questa e altre iniziative vogliamo sensibilizzare anche i cittadini che non si recheranno nei nostri padiglioni coinvolgendoli in quella magica atmosfera che invade tutta la città durante le giornate dell’Art Week e della Design Week».

Annette Kel - J’Aime Paris 2013 Three Parts (courtesy Fondazione Fiera - AdG), l’opera sarà esposta al ristorante Bioesserì di Vittorio Borgia

La collezione d’arte di Fondazione Fiera Milano è ospitata all'interno della Palazzina degli Orafi di Largo Domodossola, sede della Fondazione. Si compone di oltre cento opere che rappresentano linguaggi artistici differenti; dalla pittura alla scultura, dal video alla fotografia, dal disegno all'installazione. «Una molteplicità di stili eterogenei attraversata da temi comuni, come il rapporto tra natura e cultura, le dinamiche tra visione e rappresentazione, le tensioni tra astrazione e figurazione, tra parole e gesti, tra spazio e architettura», spuegano dalla fondazione.

Una collezione che ogni anno si arricchisce grazie ai pezzi acquisiti a miart attraverso il fondo istituito dalla stessa Fondazione nel 2012 che ad oggi ha visto un investimento superiore a 1,2 milioni di euro.

Riproduzione riservata ©

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti