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Segnali di pace Usa-Cina spingono Borse. A Piazza Affari sprint Unicredit

Piazze europee tutte positive, mentre Wall Street aggiorna i massimi. Prosegue la stagione delle trimestrali delle grandi società quotate. A Piazza Affari oltre a Unicredit, bene Generali. Bene il lusso sull'allentamento delle tensioni sui dazi. Spread in rialzo a 150 punti

di Chiara Di Cristofaro e Stefania Arcudi

(REUTERS)

6' di lettura

L'allentamento delle tensioni sul fronte commerciale, con Stati Uniti e Cina che marciano verso un accordo su un graduale ritiro dei reciproci dazi sulle importazioni, ha sostenuto le Borse europee, tutte positive in chiusura (Parigi +0,41%, Madrid +0,4% circa, Londra sulla parità e Francoforte +0,83%, ignorando i deludenti dati sugli ordini all'industria). Ieri erano circolate voci su un possibile slittamento a dicembre dell’incontro tra il presidente Usa, Donald Trump, e il suo omologo cinese, Xi Jinping. I due leader si sarebbero dovuti incontrare al vertice Apec in Cile questo mese. Stando alle indiscrezioni, Trump e Xi potrebbero invece incontrarsi per finalizzare la prima parte dell’accordo al summit Nato a Londra il prossimo 3 e 4 dicembre.
Inoltre, gli occhi sono stati ancora puntati sulle trimestrali, che a livello europeo stanno registrando risultati mediamente superiori alle attese, cosa che conforta gli investitori che temevano gli effetti di un rallentamento economico. Anche Piazza Affari (+0,56% il FTSE MIB) è stata sostenuta da una serie di risultati di bilancio positivi, a partire da quella di Unicredit (+5,96%), ai massimi da aprile. La banca ha anche ceduto l'intera quota in Mediobanca (-1,76% il titolo), cosa che ha spinto a livelli che non si vedevano dal 2008 il titolo di Generali (+3,41%, sopra 19 euro per azione): gli operatori si interrogano sulle possibili evoluzioni dei rapporti di forza nel suo azionariato, in cui Mediobanca detiene il 13%. Generali è anche sostenuta dai conti, con l'utile operativo in rialzo del 9,1%.

Andamento Piazza Affari FTSE Mib
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A Piazza Affari Unicredit ha dunque sostenuto il FTSE MIB dopo i conti trimestrali migliori delle attese e la vendita della quota dell'8,4% di Mediobanca. Unicredit ha chiuso i primi 9 mesi del 2019 con un utile pari a 4,3 miliardi, quello rettificato è di 3,3 miliardi, +8,2%, con un rote rettificato dell'8,7%. In rialzo anche le Generali che nei primi nove mesi hanno registrato un utile netto di gruppo di 2.163 milioni (+16,6%) aiutato dai proventi per 475 milioni dalle dismissioni di Leben e delle attività belghe. Proseguono i realizzi su Poste Italiane dopo la trimestrale apprezzata dagli analisti e con il titolo che ha toccato i massimi storici nella seduta di martedì.
E' andata bene anche Azimut (+3,6%) che beneficia ancora dei conti pubblicati nei giorni scorsi (l'utile è raddoppiato e i ricavi sono saliti del 16%) ed è ulteriormente incoraggiata dai dati sulla raccolta di ottobre, arrivati oggi (stabile a 300 milioni di euro, +4 miliardi da inizio anno). Positivo anche l'andamento di Buzzi Unicem (+1,56%), che ha visto salire del 13,4% i ricavi dei primi nove mesi e attende per il 2019 un Mol più alto rispetto alle stime precedenti, e di Finecobank (+1,84%), la raccolta cui raccolta netta in ottobre è stata positiva per 387 milioni di euro, dato che porta il cumulato da inizio anno a +4,735 miliardi di euro (-9%).
In coda al Ftse Mib le utilty (A2a-1,72%, Enel -2,13%, Snam Rete Gas -2,09% e Terna -2,73%), penalizzate dall'andamento del settore in tutto il Vecchio Continente (-1,86% il relativo Euro Stoxx 600). Ne ha pagato le conseguenze anche Italgas (-1,55%), che pure ha riportato conti positivi per il periodo al 30 settembre, con un incremento dell'utile del 16% a 262 milioni e i ricavi del 3,7% a 916,9 milioni. Bene Bper (+1,45%) in attesa dei conti, dopo la chiusura. Alla prova dei conti è attesa domani Ubi Banca (+2,63%).

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Fuori dal listino principale vendite su Salini Impregilo (-2,68%, ma cedeva anche più del 9% dopo l'avvio dell'aumento di capitale senza diritto di opzione da 600 milioni di euro. Da segnalare anche lo scatto di Enervit, (+16,77%, dopo essere stata in asta di volatilità quando guadagnava più del 23%) dopo l'accordo con Alibaba per l'ingresso in Cina. La società entrerà a pieno titolo su Tmall Global, il market-place B2C a firma del colosso dell’e-commerce che conta quasi 700 milioni di consumatori attivi sulle sue piattaforme. A passo rapido anche Creval (+3,43%) dopo i conti sopra le stime e Banca Mediolanum (+5,9%), che ha visto salire del 5% l'utile netto dei primi nove mesi e soprattutto dopo che il Cda ha deliberato la distribuzione di un acconto sul dividendo di 0,21 euro per azione a partire dal 20 novembre. In calo infine Ratti (-3,92%), anche se la società attiva nella creazione, produzione e distribuzione di tessuti e accessori di alta gamma nei primi nove mesi ha riportato ricavi per 84,23 milioni di euro (+15,4% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso).

Nel Vecchio Continente bene il tech, focus sul settore a Web Summit
Seduta positiva in Europa per i titoli del comparto tecnologico (+0,96% l'Euro Stoxx di settore), grazie alla schiarita sui dazi. Per altro il settore è questa settimana sotto i riflettori al Web Summit, il maxi evento annuale che si tiene a Lisbona. All'edizione di quest'anno si è parlato anche dell’Enterprise Europe Network (Een), la rete europea creata nel 2008 dalla Commissione europea (direzione generale imprese e industria) per favorire innovazione, internazionalizzazione e sviluppo delle Pmi europee. Creata nell’ambito del programma dell’Unione europea per la competitività delle Pmi (Cosme), all'Een aderiscono oltre 600 organizzazioni partner localizzate in più di 40 Paesi (Stati membri della Ue, Paesi candidati e alcuni Paesi terzi di particolare interesse per la Ue). Secondo i dati dell'Een, in un contesto in cui l’economia europea comincia a dare segnali di miglioramento, anche se non generalizzati, le piccole e medie imprese che ambiscono all’internazionalizzazione appaiono ottimiste sulle proprie prospettive di crescita. Circa due terzi delle piccole e medie imprese sono ottimiste sul fatto che ampliare il business al di fuori del proprio Paese porterà buoni risultati nei prossimi anni.

In Europa bene lusso e auto, giù le utility
Le Borse europee hanno finito in positivo una seduta in cui sono andati bene soprattutto i comparti che risentono del tema dazi e che oggi beneficiano dall'apparente schiarita tra Washington e Pechino. Tra i migliori dunque le auto (+1,66% l'Euro Stoxx di settore, il lusso, i tecnologici (+0,85% con St in rialzo dell'1,84% a Parigi) e l'industria (+0,7%). Male invece i titoli difensivi, come le utility (-1,86%). Per quanto riguarda i titoli, oltre a Moncler (+4,83%) e Salvatore Ferragamo (+1,07%) a Piazza Affari, da segnalare la buona performance di Adidas (+3,08% a Francoforte), Burberry(+2,12% a Londra) e Lvmh (+1,11% a Parigi). In deciso rialzo anche ArcelorMittal (+6,72% ad Amsterdam e +6,68% a Madrid) dopo i risultati di bilancio in linea con le previsioni e l'attesa di vendite stabili a fine anno.

In Usa richieste sussidi lavoro meglio delle stime
Nei sette giorni conclusi il 2 novembre, il numero dei lavoratori che per la prima volta hanno fatto richiesta per ricevere sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti è diminuito a sorpresa. Secondo quanto riportato dal dipartimento del Lavoro, le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione sono calate di 8.000 unità a 211.000 unità; le attese erano per un dato a 215.000 unità; il dato della settimana precedente è stato rivisto al rialzo a 219.000 unità.

Euro poco mosso, petrolio sale su schiarita dazi
Sul mercato valutario, l'euro è poco mosso e vale 1,1047 dollari (1,1044 in avvio e 1,1071 ieri), mentre contro yen vale 120,73 (120,673 all’apertura e 120,737 ieri). Il dollaro/yen è a 109,285. Accelera il prezzo del petrolio grazie alla schiarita sui dazi: il future dicembre sul Wti sale dell'1,9% a 57,44 dollari al barile, mentre il Brent a gennaio torna sopra quota 62 dollari a 62,54 (+1,3%).

BTp: spread chiude in rialzo a 150 punti, rendimento schizza a 1,25%
Chiude la seduta in netto rialzo lo spread tra BTp e Bund che torna sulla soglia dei 150 punti base. In una giornata di forti vendite su tutti i titoli dell'Eurozona con i rendimenti in forte rialzo, il differenziale tra il BTp decennale benchmark (Isin IT0005383309) e il pari durata tedesco, che aveva aperto a 142 punti ha chiuso a 150 punti base. Il rendimento dei decennali italiani si è impennato all'1,25% dall'1,13% indicato alla vigilia.

Tutti gli indici e le quotazioni

L’andamento dello spread BTp-Bund

I titoli di Piazza Affari

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