Piazzale Loreto, vince Ceetrus. La rotonda cederà il posto a verde e svago
La proposta della società prevale e si aggiudica il concorso organizzato dal Comune e dalla rete internazionale C 40 per ridisegnare la città. Il masterplan prevede 3 livelli: la piazza, l’apertura del mezzanino della metro e terrazze green sui tetti
di Paola Pierotti
I punti chiave
4' di lettura
Da slargo automobilistico e grande snodo di traffico, a piazza verde a cielo aperto, con servizi e negozi di vicinato, agganciata a NoLo, per garantire continuità all’asse Corso Buenos Aires, Viale Monza e Viale Padova. Ecco il futuro di Piazzale Loreto. Così il gruppo guidato da Ceetrus Nhood si è aggiudicato il bando per la riqualificazione urbana di Piazzale Loreto, a Milano, con un intervento per un’area di 10mila mq (che avrà ricadute almeno sul doppio dello spazio) e una riduzione del 35% delle emissioni di Co2.
Chi firma il progetto Loreto Open Community
L’acronimo Loc (Loreto Open Community) racconta la nuova vita del progetto vincitore del bando per la riqualificazione urbana di Piazzale Loreto, assegnato al gruppo guidato da Ceetrus Nhood con la regia di Arcadis Italia, che ha svolto, oltre al coordinamento tecnico dell’intero progetto, la consulenza ambientale, il project e development management e l’ingegneria. Una soluzione complessa e plurale che sintetizza il know how e l’esperienza di Metrogramma Milano (coordinatore del design team), Mobility In Chain, Studio Andrea Caputo, LAND, Temporiuso e Squadrati.
Nell’ambito del bando internazionale Reinventing Cities, promosso dal Comune di Milano insieme a C40, dove Milano la scorsa settimana ha già presentato il primo progetto della seconda edizione, per l’area di Crescenzago , con Loreto si svela un modello che porta innovazione nello spazio pubblico e collettivo.
Come spiega Pier Francesco Maran, assessore all’Urbanistica di Milano «Un progetto qualificante che cambierà la Milano in vista delle Olimpiadi 2026. Bisogna lavorare quindi nel 2023 e 2024». Maran ricorda l’investimento fatto dall’amministrazione per riqualificare in questi anni un centinaio di piazze, «ma ad integrazione servono cambiamenti incisivi in luoghi che possono segnare il destino della città. Piazza Gae Aulenti o Piazza Tre torri – sottolinea ancora l’assessore – sono state ideate in contesti ripensati da zero. A Loreto si cambierà uno spazio, in un contesto esistente, cercando di farne un nuovo simbolo per la città». La sfida? «Ancora una volta – spiega Federico Parolotto di Mic – la Milano ciclo-pedonale, e con questo approccio è stato riconfigurato lo spazio, togliendo la priorità oggi assegnata alle auto. Il sistema di viabilità assume un approccio radicale di redistribuzione degli spazi in favore di una mobilità attiva e sostenibile». Piazzale Loreto sarà un cuore nuovo per la vita sociale con un intervento per un’area di 10mila mq ma con ricadute per 24mila mq di superficie. Un processo trasformativo già in atto in altre grandi città internazionali. Ed è Beppe Sala, sindaco di Milano, a inserireil risultato di questo concorso in un percorso da tempo avviato dalla sua città e da quelle della rete C40, con chiaro riferimento al modello delle città dei 15 minuti.
I numeri
Da non luogo, uno spazio respingente, a piazza presidiata, fatta dalle persone. Una piazza a tre livelli senza barriere architettoniche: una per le coperture con le terrazze di oltre mille mq, poi c’è il piano degli eventi e la vita quotidiana, e ancora quello della mobilità. Un tassello del progetto di forestazione già avviato dal Comune di Milano.
«La necessità di riforestare ed avere sempre più spazi verdi in città è uno degli obiettivi principali di LOC in continuità con il lavoro programmatico del Comune di Milano – spiegano i vincitori – gli edifici che emergono dal masterplan, appaiono come iceberg verdi, determinati nelle forme dalla forza del disegno architettonico dello spazio pubblico».
Alcuni dati? 500 nuovi alberi, 12.118 mq di superficie non carrabile come spazio ciclo-pedonale (+69%), 5.382 mq di viabilità carrabile (31%), 1.107 mq di nuova superficie ciclabile, 4.250 mq superficie piantumata e 4.745 mq di pannelli fotovoltaici. Si parla di una riduzione del 35% di CO2 complessiva per l’area. Non un oggetto architettonico, un monumento, ma un progetto sul vuoto, una sfida per una nuova percezione della città che fa leva sulla pedonalizzazione. Ricordando la nuova Time Square, con una dimensione comparabile di 13mila mq di superficie, Andrea Boschetti di Metrogramma spiega che in questo progetto «lo spazio aperto vince sull’architettura, si sposta l’attenzione dai manufatti agli spazi comuni: i padiglioni in legno sono ritagliati nel sistema di assi che convergono sulla piazza».
La sostenibilità economica
Il Comune ha messo a disposizione il diritto di superficie del mezzanino della metropolitana e il palazzo di proprietà di via Porpora (che verrà alzato di 4 piani rispetto all'attuale, da 10 a 14). «Questo progetto sarà un esempio di sviluppo edilizio in un'ottica di rigenerazione urbana, di nuove forme di mobilità e di distribuzione, ma non solo, siamo certi di poter portare, oltre ad altre funzioni, un commercio evoluto verso l’emozione e l’esperienza. Milano con questa scelta – ha dichiarato Marco Balducci, Amministratore Delegato di Ceetrus Nhood – ha saputo accogliere la grande sfida di una sempre maggiore innovazione e integrazione di esperienze fisiche e digitali, dove siamo entusiasti di giocare un ruolo da protagonista nello sviluppo di una città del futuro a misura d’uomo. Vorrei inoltre sottolineare l’importanza della valorizzazione sociale ed economica delle aree adiacenti e delle attività presenti nel contesto. Abbiamo calcolato il Ritorno sociale sull’investimento (Sroi) con un indice 4: ciò significa che con un investimento di oltre 60 milioni (tra diritto di superfice per 90 anni e l'acquisto in proprietà dell’immobile, ndr), creeremo valore per la comunità di circa 250 milioni».
Architettura, disegno urbano e contenuti
Loc sarà un incubatore di attività e hub attrattivo, un nuovo distretto urbano del commercio di vicinato; ospiterà co-working, un asilo di quartiere, offrirà un vivace palinsesto socioculturale e molto altro. Diverrà un sistema di piazze sviluppate su tre livelli che andranno a riconnettere il livello strada, l'accesso alla metropolitana e le coperture degli edifici con gradinate e rampe che collegano in modo fluido il livello strada con il livello interrato. A ciò si aggiunge l’edificio di Via Porpora, integrato al sistema del piazzale. «La piazza sarà open, adattabile per i programmi d'uso, abbiamo già fatto dei test pensando alla Milano Olimpica, a manifestazioni o ad usi quotidiani come può essere un mercato o una festa di quartiere – spiega Isabella Inti di Temporiuso – continueremo la fase di partecipazione anche durante il cantiere e contiamo di istituire un ente gestore per una programmazione pubblico-privata che accolga e promuova il palinsesto delle attività».
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