ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùArte

Picasso nelle collezioni dell’Albertina di Vienna

Nel cinquantesimo dalla morte, il museo viennese celebra il pittore con una mostra a cura di Klaus-Albrecht Schröder e Constanze Malissa

di Flavia Foradini

Pablo Picasso, Paesaggio mediterraneo, 1952, Aalbertina Wien Succession Picasso Bildrecht

2' di lettura

Pablo Picasso è stato senza dubbio uno dei più importanti e influenti artisti del ventesimo secolo e il cinquantenario della sua morte, avvenuta nel 1973, ha alimentato quest’anno una rinnovata attenzione internazionale, grazie anche ad un’immensa produzione che ha reso possibile la presenza di sue opere in molti musei. Così anche all’Albertina di Vienna, che dopo aver sondato nel 2006 gli anni della maturità e nel 2010 gli aspetti politici della produzione dell’artista spagnolo, gli dedica ora una mostra realizzata attingendo alle collezioni di casa: “Disponiamo di importanti lavori da tutte le fasi produttive, a cominciare dal Periodo Azzurro e dalla malinconica “Bevitrice assopita” del 1902, con cui Picasso rielaborò il suicidio dell’amico Carlos Casagemas, via via fino ai lavori degli ultimi anni: in tutto esponiamo oltre 60 delle 150 opere dell’Albertina, per rendere omaggio ad un artista che già in vita divenne archetipico”, spiega il co-curatore dell’iniziativa (assieme a Constanze Malissa) nonché direttore Klaus-Albrecht Schröder: “Con Picasso siamo di fronte ad un artista che non soltanto si impose con la sua arte riuscendo ad essere pioniere in ogni sua fase, ma che seppe farsi star mediatica. Nessun artista prima di lui godé di un tale interesse da parte dell’opinione pubblica”.

Talento precoce

Un talento precoce e prorompente che gli consentì di accedere all’Accademia di Belle Arti di Barcellona già a 14 anni, Picasso dominò il mondo dell’arte fino alla morte a quasi 92 anni. Originale, volitivo, imprevedibilmente capace di reinventarsi periodicamente, donnaiolo senza remissione, l’artista fu al centro di fondamentali movimenti artistici e di un turbine di relazioni amorose.

Loading...

La mostra viennese offre dipinti, disegni, incisioni, litografie da ogni periodo. Fra le opere esposte spiccano l’incisione del 1904 “Il pasto frugale”, con cui l’allora 23enne metteva in scena in modo essenziale e pregnante la povertà; l’olio “Le carte da gioco” creato nella torrida estate del 1912 a Céret, nel sud della Francia, quando al suo fianco aveva Eva Gouel; l’olio “Donna in un cappello verde” del 1947, con cui Picasso raffigura la compagna Françoise Gilot, e il sorprendente, coloratissimo e pastoso “Paesaggio mediterraneo” del 1952, dipinto utilizzando anche vernice industriale Ripolin, che raffigura la Villa La Galloise sulla Costa Azzurra in cui abitò dal 1948 con la compagna Françoise Gilot e dove nacque la figlia Paloma.Spazio viene dato all’Albertina anche all’arte della ceramica, cui Picasso si dedicò con passione dal secondo dopoguerra nel borgo di Vallauris, creando oltre 4000 pezzi: un’attività che gli fece conoscere la futura, ultima moglie Jacqueline Roque, sposata a 80 anni nel 1961.Nella carrellata all’Albertina, due lavori vengono presentati per la prima volta al pubblico:del 1911/12 e del periodo cubista analitico, “L’étagère”, un dipinto ad olio di spiccata astrazione, trattenuto nei toni dal grigio al marrone, e un olio chiave del Surrealismo, datato 1929, “ Donna, scultura e vaso di fiori”. Entrambi i lavori provengono dalla collezione elvetica Barbier-Mueller e dopo la chiusura della mostra resteranno in comodato all’Albertina.

“Picasso”, Museo Albertina, Vienna, a cura di Klaus-Albrecht Schröder e Constanze Malissa, fino al 18 giugno, www.albertina.at


Riproduzione riservata ©

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti