Picasso torna al Palazzo Reale
di Adriana Fracchia
3' di lettura
“Sarebbe interessante fissare in modo fotografico, non gli stati di un dipinto, ma le sue metamorfosi. Forse si scoprirebbe attraverso quale strada un cervello si incammina verso la concretizzazione del suo sogno” diceva Pablo Picasso. Ed è intitolata “
Il titolo della mostra, “Metamorfosi”' rimanda volutamente anche a Ovidio e al suo poema epico, che raccoglie e rielabora più di 250 miti greci, una sorta di “enciclopedia della mitologia classica”.
E Picasso ha fatto davvero ampio ricorso all'antichità, è stata per lui una sorta di laboratorio intimo. “Se tutte le tappe della mia vita potessero essere rappresentate come punti su una mappa e unite con una linea, il risultato sarebbe la figura del Minotauro”
La mostra è suddivisa in sei sezioni. La prima
Nella seconda sezione “Arianna tra Minotauro e Fauno”, troviamo gli esseri fantastici del repertorio mitologico cui spesso - come abbiamo già detto - si rifà la ricerca estetica di Picasso (Picasso, “Il Minotauro contempla una dormiente incisione su rame”, Collezione privata- e Picasso Nudo disteso, 1932, Musée National Picasso, Parigi).
Nella terza sezione si racconta l'artista spagnolo “alla fonte dell'Antico: il Louvre”. Picasso fu un assiduo frequentatore del grande museo parigino e si ispirò, per esempio, alle figure dei bassorilievi greci per il suo dipinto “Donna seduta”(Picasso, Donna seduta, 1920, Musée National Picasso, Parigi).
Nella quarta sezione intitolata “
La quinta sezione “Antropologia dell'arcaico” vede la ceramica - che Picasso scopre nel Dopoguerra - come grande protagonista. Il genio spagnolo sperimentò infatti la terracotta dipinta (Picasso “Porta fiori a forma d'anatra”, 1950-1951, Collezione privata - e Picasso Vaso con danzatrici o Baccanale, 1950, Collezione privata).
Nella sesta sezione infine, “l'Antichità delle metamorfosi”, si può ammirare la spettacolare scultura intitolata “La donna in giardino” (Picasso, (primavera 1930,
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