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Pil, Bankitalia: segno positivo nel primo trimestre dell’anno. «Coperture credibili per taglio tasse»

La Banca d’Italia stima «un ritorno alla crescita del prodotto seppure modesta» nel primo trimestre di quest’anno. Lo indica nell’audizione sul Def Sergio Nicoletti Altimari, capo del Dipartimento Economia e statistica di via Nazionale

Def, ecco cosa prevede il Documento di economia e finanza del Governo

3' di lettura

Per ridurre la pressione fiscale occorre individuare coperture adeguate, strutturate e credibili. È quanto ha ricordato il capo del dipartimento Economia e Statistica della Banca d'Italia Sergio Nicoletti Altimari in audizione davanti alle commissioni Bilancio congiunte di Camera e Senato sul Def. «L'elevata pressione fiscale è un problema strutturale. Ridurla, soprattutto per le fasce meno abbienti della popolazione, è un obiettivo importante che dovrebbe risultare nel disegno di un intervento permanente e sostenibile per le finanze pubbliche - ha affermato Nicoletti Altimari -. Potrebbe peraltro risultare difficile non prorogare tagli temporanei, visto che ciò determinerebbe un brusco aumento nelle aliquote».

«Il Documento - ha aggiunto - stima che gli oneri connessi con le cosiddette “politiche invariate” ammontino a circa lo 0,3 per cento del pil nel prossimo biennio e allo 0,4 nel 2026. Il Governo programma di individuare le risorse per finanziare tali politiche – e la continuazione del taglio della pressione fiscale nel 2025-2026 – anche attraverso un rafforzamento della revisione della spesa pubblica e “una maggiore collaborazione tra fisco e contribuente. Sarà importante che prima di procedere ad aumenti di spesa e a tagli di entrata siano individuate coperture adeguate, strutturali e credibili».

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L’economia va meglio, il Def coerente

Secondo l’esponente di Bankitalia, «il quadro di breve termine» dell’economia italiana «appare lievemente più favorevole rispetto a quello sottostante alle nostre ultime proiezioni pubblicate a gennaio» (Pil dello 0,6% nell’anno in corso) e le previsioni presentate nel Def «pur collocandosi nella parte superiore dell’intervallo di stime disponibili», sono nel complesso «coerenti» con la situazione.

Torna crescita Pil in I trim., seppur modesta

La Banca d’Italia stima «un ritorno alla crescita del prodotto seppure modesta» nel primo trimestre di quest’anno. «Valutiamo che questi andamenti possano essersi tradotti già nel primo trimestre dell'anno nel ritorno a una crescita del prodotto, seppur modesta», ha spiegato Altimari. Gli andamenti, ha continuato il resposabile di via Nazionale, riguardano la produzione industriale e gli indici dei direttori acquisti di tutti i comparti. «Nelle inchieste condotte dalla Banca tra febbraio e marzo - ha affermato - sono ancora migliorati i giudizi delle imprese sulla situazione economica generale, sostenuti da valutazioni favorevoli sull'evoluzione della domanda e dall'attenuarsi delle difficoltà legate ai costi dell'energia e alla disponibilità di materie prime e input intermedi. La produzione industriale, dopo essere diminuita nella secondametà del 2022, dovrebbe essere lievemente aumentata nella media dei primi tre mesi dell'anno. Nello stesso periodo anche l'occupazione ha continuato a espandersi».

Previsioni sui saldi solo lievemente più favorevoli

«Nonostante un quadro macroeconomico nel complesso più positivo e un disavanzo nel 2022 inferiore alle aspettative (se si esclude l'effetto della riclassificazione delle agevolazioni edilizie) - ha messo in evidenza l’esponente di Bankitalia - , le nuove previsioni dei saldi di finanza pubblica, a legislazione vigente, sono solo lievemente più favorevoli rispetto ai programmi dello scorso autunno sia per l'anno in corso sia per il prossimo (circa 0,15 punti percentuali di Pil) e sostanzialmente invariate per il 2025». « Va sottolineato come il confronto fra i due scenari risulti al momento complesso, a causa sia della modifica dei criteri di contabilizzazione dei bonus edilizi sia delle variazioni al profilo degli interventi da realizzare nell'ambito del programma NGEU».

Il Pnrr è la chiave perché il Def si realizzi

Nicoletti Altimari ha affermato che «una tempestiva e efficace attuazione delle riforme e degli investimenti previsti dal Pnrr, con gli aggiustamenti che si dovessero rivelare necessari, costituisce un elemento chiave affinché le prospettive di sviluppo dell’economia italiana si realizzino come delineato nel Def».

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